"La città di Latina è una realtà dove il tessuto sociale ed economico è gravemente esposto alla presenza della criminalità organizzata, con famiglie della ‘ndrangheta e della camorra da tempo radicate sul territorio. Il sistema malavitoso trova il suo radicamento nell’illegalità ambientale, nella speculazione edilizia, nel controllo del ciclo dei rifiuti, nell’usura, nell’estorsione che soffocano le attività commerciali. È una situazione gravemente compromessa, dove diventa indispensabile un investimento reale sulla sicurezza. Lo Stato, ad oggi, ha dimostrato forti deficit nel contrastare in modo efficace l’espansione e il radicamento delle organizzazioni criminali. Un trend partito già dagli anni '70 e successivamente confermato da un primo rapporto della Commissione parlamentare antimafia nel 1994. I risultati e gli sforzi degli operatori della questura di Latina sono encomiabili, ma vanificati, oltre che dai tagli lineari delle risorse, da una disattenzione politica e organizzativa nei confronti dell’intera questura locale, che necessita di un reale e consistente incremento di personale, di mezzi e tecnologie all’avanguardia, specialmente in considerazione delle minacce terroristiche che in quest’ultimo tempo sembrerebbero dirette anche verso siti più comuni". Così, in una nota, la segreteria del Silp Cgil di Roma e del Lazio.

"Ancor più grave la situazione dei commissariati di Ps di Fondi e Gaeta, dove, alle analoghe problematiche della questura di Latina, si aggiunge una realtà strutturale degli uffici gravemente compromessa per la salubrità e la sicurezza degli ambienti di lavoro, assolutamente non conforme ai precetti normativi dettati dal Dlgs 81/08. A palesare le evidenti difficoltà dell’apparato sicurezza, presente nella città di Latina, è l’attuale progetto di informatizzazione dell’archivio generale della divisione anticrimine della questura, che è rimasto sulla carta, in quanto mancano computer efficienti e sufficienti operatori addetti. Stiamo parlando di uno strumento indispensabile per l’attività info-investigativa della squadra mobile e della Digos, nonché necessario alle misure di prevenzione, come le indagini patrimoniali nei confronti della criminalità organizzata. La realtà del sud Pontino è una priorità nazionale per il contrasto alle mafie; per cui, un auspicabile investimento in sicurezza in questa ricca terra sarebbe ripagato, non solo da una riaffermata cultura della legalità, ma anche in termini di una sano sviluppo economico, sociale e culturale, a cui Latina e la sua provincia non vogliono rinunciare", conclude il comunicato sindacale.