Se in Cina si muore per stress da troppo lavoro (la chiamano “guolaosi”, morte per straordinari), in Italia sono i nuovi scenari foschi imposti dalla crisi economica al mondo del lavoro a creare i maggiori rischi psicosociali. Il fenomeno sarà al centro di un convegno, promosso dal Consiglio Nazionale degli psicologi, a cinque anni dall'emanazione del Testo Unico per la sicurezza sul lavoro, in programma a Roma il prossimo 30 maggio alla Residenza di Ripetta.

“I nuovi scenari del mondo del lavoro imposti dalla crisi economica - sottolinea Luigi Giuseppe Palma, presidente degli Psicologi italiani, presentando l'iniziativa, - rendono il tema della salute e del benessere nei luoghi lavoro un problema di sempre più grande rilevanza sociale che vede protagonista l'individuo in un contesto, come quello lavorativo, spesso causa, tra le altre, di disagi, di sensazioni di inadeguatezza, di timori legati a cambiamenti ed innovazioni o all'intensificarsi dei ritmi di lavoro”.

Obiettivo del Convegno sarà dunque quello di approfondire i contributi offerti dalla psicologia nel fornire evidenze empiricamente fondate sulle condizioni lavorative scatenanti stress, nell'offrire percorsi di intervento migliorativo a livello di organizzazioni, di gruppi e di individui, nella fondamentale collaborazione con le istituzioni e con figure professionali diverse da quella dello psicologo.

Il Convegno di studi che sarà aperto alle ore 9 è articolato in due sezioni: nella prima interverranno rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell'Inail e del Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro oltre che esperti e psicologi; nella seconda, a partire dalle 14,30, verranno illustrate le attività degli Ordini regionali degli Psicologi per la promozione di prestazioni eccellenti in tema di stress e in generale per la sicurezza e la salute sul lavoro.