Garantire in modo adeguato l'operatività dei primi provvedimenti attuativi del progetto Bagnoli e improntare l'intero processo di bonifica e rigenerazione urbana nel rispetto delle esigenze che il sindacato giudica irrinunciabili. È quanto hanno ribadito oggi i segretari generali di Cgil Cisl Uil di Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati, che hanno partecipato all'incontro tra il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, e l'ad di Invitalia, Domenico Arcuri con i comitati e le associazioni attivi nell'area di Bagnoli.

L'approvazione dello stralcio urbanistico del programma di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato, precisa il sindacato, dà il via alla procedura urbanistica e consente di far partire i progetti e le gare per la riqualificazione di Bagnoli. Un grande passo avanti rappresenta il dissequestro dei suoli compresi nel Sin di Coroglio-Bagnoli, deciso dalla Corte di Appello del Tribunale partenopeo, vede eliminare uno dei maggiori ostacoli all’avvio concreto del processo straordinario di risanamento ambientale e di riuso urbano dell’area ex industriale dismessa.

Secondo le tre confederazioni è necessario "articolare la sequenza degli interventi per fasi poliennali calibrate, in rapporto alle condizioni di concreta fattibilità complessiva, non solo finanziaria, in modo da conseguire in ciascuna esiti concreti di riuso (al limite temporanei, se non pregiudizievoli delle destinazioni finali)". In tal senso, il sindacato chiede che si intervenga subito "sui sub-ambiti, le cui analisi di rischio documentino la necessità di operazioni più semplici e rapide, in modo da consentire al più presto rapporti diretti fra aree recuperate e cittadinanza al fine di un suo reale coinvolgimento nel processo".

"Bisogna attivare per ciascuna fase - hanno precisato Schiavella, Tipaldi e Sgambati - modalità effettive di partecipazione e condivisione, magari distinguendo temi e tavoli solo orientativi da temi e tavoli di significativa incidenza decisionale, coinvolgendo opportunamente gli organismi elettivi, le organizzazioni sociali, i soggetti associativi e la cittadinanza, in modo da indirizzare la definizione progettuale esecutiva e la stessa selezione dei partner investitori sulla base di criteri non solo finanziari".

Secondo Cgil Cisl Uil Napoli, occorre "definire conclusivamente con la massima tempestività, nel rispetto delle esigenze partecipative appena delineate, il quadro delle dotazioni infrastrutturali da conseguire nell’intero Sin e nel connesso contesto urbano, a partire da quelle per la mobilità e i trasporti, non solo al fine di assicurarne la piena compatibilità ecologica e la utilità sociale, ma anche allo scopo di proporre adeguate convenienze ai candidati investitori". Le decisioni specifiche su quantità/destinazioni (ad esempio, le superfici utili commerciali o il numero degli alloggi di nuova costruzione), finora ipotizzate solo in ragione della condizione astratta di bilanci, 'a delta zero', vanno subordinate, aggiungono i tre segretari, "a più approfondite verifiche delle concrete analisi attuali di mercato o delle specifiche situazioni di rischio, in particolare vulcanico".

Bisogna, poi, "considerare adeguatamente - sottolineano le tre confederazioni - tutte le componenti del patrimonio ambientale dell'area, da non disperdere e anzi da valorizzare, includendovi anche quelle straordinarie di tipo socio-culturale, quali il Circolo Ilva o il museo interattivo di Città della Scienza, la cui permanenza sul litorale è garanzia di qualità e fattore attrattivo per la spiaggia pubblica" e tener conto, in ciascuna tranche temporale ed in rapporto a ciascuna decisione, "non soltanto delle implicazioni ecologiche ed urbanistiche, ma anche delle ricadute occupazionali sul territorio tanto in rapporto alla fase di cantiere quanto alla situazione a regime prevedendo anche eventuali specifici percorsi formativi".