Il 13 dicembre alle 15.30  Nidil Cgil ha organizzato un presidio a Montecitorio per sostenere gli emendamenti proposti gli emendamenti alla legge di Bilancio del 2018 che riguardano i precari, per i quali, "dopo il silenzio" del voto in Senato, si legge in un comunicato, sono rimasti solo "marchette e nessuna soluzione". Il sindacato dei lavoratori atipici della Cgil "aveva segnalato alle commissioni del Senato diverse criticità, indicando altresì le opportune soluzioni, comprese le eventuali coperture. Resta la delusione, in alcuni casi perfino la rabbia per le mancate soluzioni, e in alcuni casi perfino per provvedimenti che sembrano delle beffe". 

Questi i singoli capitoli analizzati in una nota di Nidil. Per gli ex Lsu che lavorano nelle segreterie delle scuole, "anche sulla base di un impegno esplicito del Miur assunto il 26 luglio, avevamo sperato nell'internalizzazione del servizio, con risorse interne allo stesso ministero". Nulla di tutto questo è arrivato: "Una norma approvata con il parere favorevole del Governo autorizza la stabilizzazione di 519 lavoratori ex Lsu di Palermo svolgenti le funzioni di operatori scolastici (bidelli). Benissimo, ma perché negare un analogo esito anche a quanti operano nelle scuole da almeno 18 anni"?

Per quanto riguarda Anpal servizi, dopo gli impegni sottoscritti con i sindacati, era stato chiesto lo stanziamento adeguato per procedere ai percorsi di stabilizzazione, seguendo un rigoroso criterio di anzianità, per un primo contingente degli oltre 600 lavoratori impiegati in Anpal Servizi con contratti di collaborazione. Ma anche qui nessun risultato. "E quindi un futuro incerto per chi di fatto assicura la continuità delle - poche - politiche attive che si fanno in questo Paese".

Stesso discorso per le attività sportive: "avevamo chiesto di sopprimere l'allargamento a 10.000 euro dei compensi per i collaboratori su cui non fosse necessario pagare tasse e contributi, vero ricettacolo di elusione fiscale e contributiva a danno di chi nel mondo dello sport lavora senza diritti. Non solo, avevamo segnalato l'illogicità, per non dire altro, di estendere i copiosi benefici oggi possibili per le società sportive dilettantistiche anche alle società sportive 'lucrative'". Anche in questo caso, tutto inutile. "E quindi dal 2018 le società quotate in Borsa potranno godere degli stessi benefici della polisportiva di quartiere, che casomai promuove l'integrazione delle figure sociali fragili".

Nulla di fatto anche per ricercatori e personale addetto alla ricerca negli Irccs e Izs: negli istituti di ricovero e cura e negli istituti zooprofilattici lavorano 3.500 ricercatori e personale addetto, spesso con collaborazioni da più di 10 anni. "In una tribolata discussione con il ministero della Salute avevamo preso atto di un percorso di graduale stabilizzazione, solo per scoprire che il ministero della Salute non aveva presentato alcun emendamento".

Tema spinosa, e anche in questo caso non risolto, quello della gestione separata Inps: l'autentico salvadanaio dell'Inps, visto il continuo crescere delle aliquote, e la modestissima quota di uscite. E tuttavia quanto si prospetta per le future pensioni di questi lavoratori è miserrimo, vista la frequente interruzione dei loro rapporti. "Per questo, oltre alla proposta di pensione contributiva di garanzia, su cui invano abbiamo atteso una proposta da parte del Governo, avevamo avanzato, come facciamo da almeno 4 anni, proposte tendenti a migliorare, pur in vigenza delle attuali regole, le prestazioni da assicurare agli iscritti, riguardo alla malattia, al riconoscimento dei loro diritti pur in assenza di contribuzione da parte del committente, ecc. Come gli altri anni, la stessa risposta: nulla".

In fine, il lavoro in somministrazione: "avevamo avanzato proposte affinché la tanto sbandierata decontribuzione per i giovani assunti a tempo indeterminato (a tutele crescenti) non incappasse in problemi interpretativi, se ad esempio i 'nuovi rapporti' fossero trasformazioni/sostituzioni di rapporti precedentemente attivati in somministrazione, oppure per chiarire cosa si intenda, per le agenzie di somministrazione, per 'unità produttiva', ossia dove si controlla se ci fossero state risoluzioni di rapporti nei sei mesi precedenti". Anche in questo caso non è arrivata nessuna risposta: "Il che è tanto più paradossale perché le proposte tendevano a chiarire e semplificare la vita alle imprese e alle agenzie, non a creare problemi".

Il risultato è che "siccome con il 2018 scatta il divieto, previsto dal cosiddetto decreto Madia, di stipulare da parte delle pubbliche amministrazioni contratti di collaborazione aventi per oggetto prestazioni personali, con previsione di orario e sede di lavoro, con queste disposizioni, o meglio con la loro assenza, molte migliaia di collaboratori si troveranno disoccupati alla scadenza dei loro contratti".

"È chiaro come il passaggio alla Camera dei Deputati, ultima occasione prima dello scioglimento della legislatura, rappresenti l'ultima occasione per porre termine a queste inaccettabili situazioni. NIdiL Cgil porrà in essere tutte le iniziative possibili affinché queste questioni trovino soluzione adeguata e coerente", conclude il comunicato.