Aderisce anche la Cgil Sarda al presidio organizzato domani pomeriggio alle 18:00 dalle associazioni ambientaliste davanti al Consiglio regionale a Cagliari. "Il disegno di legge in discussione - scrive in una nota il sindacato - che lo stesso assessore ha dichiarato non essere il piano casa, contiene una filosofia in profonda contraddizione con lo spirito di tutela dell’ambiente, in particolare nelle zone costiere, e rischia di ingenerare l’opinione che le regole sono impicci da superare in un modo o in un altro".

Per la Cgil sarebbe utile "ridare respiro all’attività di costruzioni come elemento positivo di intervento anticiclico in questa difficile fase dell’economia e dell’occupazione, così come investire risorse, altrimenti inutilizzate, capaci di rimettere in moto il settore delle costruzioni e ridare fiato alle numerose piccole e medie imprese e a sostenere l’occupazione".

"La scelta di intervenire sul patrimonio alberghiero per migliorare la capacità ricettiva e arricchirne l’offerta (congressuale, ricreativa, sportiva) in una logica di allungamento della stagione turistica, è accettabile - si legge ancora nella nota sindacale - ciò che non si non riesce a capire è quale logica, se non quella dettata dalla volontà di destrutturare una politica di tutela e di rispetto, possa aver ispirato la misura che consente di aumentare le volumetrie delle case private sulla fascia dei trecento metri".

La Cgil rifiuta il metodo seguito dalla Giunta: "Un sistema che mette tutti di fronte al fatto compiuto, con scelte che privilegiano interessi particolari. La richiesta del sindacato è che il disegno di legge venga modificato attraverso il confronto con le parti sociali".