Si alza il livello della mobilitazione nella vertenza Perugina. La Rsu della fabbrica di cioccolato con sede a San Sisto (popoloso quartiere periferico alle porte di Perugia) ha deciso infatti di proclamare otto ore di sciopero per il 27 luglio, giorno in cui è fissato il tavolo di confronto presso il ministero dello Sviluppo economico a Roma, nel quale i sindacati e la stessa Rsu chiederanno l’intervento del governo dopo l’annuncio di 340 esuberi da parte della multinazionale svizzera, nonostante la vigenza di un accordo per il rilancio della fabbrica con ingenti investimenti.

Lo sciopero – spiegano dalla Rsu – consentirà ai lavoratori di partecipare in prima persona al presidio che si terrà durante l’incontro sotto il ministero. Per questo i sindacati stanno predisponendo dei pullman che porteranno operai e impiegati nella capitale. Al contempo, chi resterà a Perugia potrà comunque manifestare nel presidio che si terrà davanti ai cancelli della fabbrica. Per organizzare al meglio la protesta la Rsu e i sindacati (Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil) tengono oggi (giovedì 20 luglio) le assemblee in fabbrica (una per turno).

“Ricordiamo ancora una volta alla multinazionale – scrive la Rsu nella nota con cui proclama lo sciopero – che nell’accordo del 2016 c’è scritto che il piano sarebbe servito a riassorbire eventuali esuberi e che non avrebbe generato impatti sociali”. Impatto che invece sarebbe pesantissimo per il territorio perugino se la multinazionale proseguisse sulla linea dei licenziamenti. 

Mercoledì 19 luglio, intanto, la Rsu della Perugina e le segreterie territoriali di Flai Cgil e Uila Uil hanno incontrato a Montecitorio il presidente della Commissione Attività produttive della Camera Guglielmo Epifani. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto al presidente Epifani di incalzare il governo in vista dell’appuntamento del prossimo 27 luglio al ministero con Nestlé. Secondo Rsu e sindacati il governo deve in primo luogo richiamare la multinazionale al rispetto dell’accordo dell’aprile 2016, accordo giudicato “molto importante” dalle organizzazioni sindacali, perché impegna il gruppo svizzero a investire ingenti risorse in Italia, specificatamente a Perugia. Su questo - insistono i sindacati - non devono esserci ripensamenti e arretramenti da parte di Nestlé, che deve assumersi le proprie responsabilità. 

L’altra richiesta al governo è sul fronte degli ammortizzatori sociali: servono strumenti, anche in deroga, in grado di accompagnare l’implementazione del piano di rilancio di Perugina, che richiede tempi più lunghi rispetto all’attuale scadenza degli ammortizzatori (giugno 2018). Epifani, spiegano i sindacati, ha affermato nell’incontro di "condividere la preoccupazione di Rsu, Flai e Uila e gli obiettivi di un nuovo piano di investimenti e per il mantenimento dell’occupazione", assicurando che "chiederà al governo di impegnarsi in questo senso".