Intanto due ore di sciopero, "per cominciare", ma la protesta della polizia municipale a Perugia è destinata a continuare e crescere se l'amministrazione comunale "continuerà a procedere con atti unilaterali, senza ascoltare richieste e preoccupazioni del personale". È andata in scena oggi, 10 maggio, la prima tappa della mobilitazione dei vigili urbani nel capoluogo umbro, con un'astensione dal lavoro a inizio turno (95% di adesione) e presidio sotto palazzo dei Priori, sede dell'amministrazione comunale. 

"Il rapporto operatori-cittadini previsto dalla legge regionale è di 1 a 800, ma qui siamo ben oltre 1 a 1400 - spiega Massimo Manali, operatore della municipale perugina - e oltre a questo nell'ultimo periodo l'amministrazione ha tagliato una serie di agevolazioni previste per noi lavoratori nel patto 'Perugia sicura', pretendendo però il mantenimento degli stessi servizi. A questo punto non siamo più disponibili ad accettare scelte unilaterali che penalizzano non solo noi, ma anche la cittadinanza tutta". 

“In sostanza - spiegano Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e Confsal, che hanno proclamato lo sciopero - i colleghi vigili non chiedono niente di più che il mantenimento di accordi pregressi e delle risorse per lo svolgimento di servizi o, in alternativa, la cancellazione dei servizi non rifinanziati. Crediamo che chiunque scevro da demagogie, tra l’altro utilizzate ad arte in quest’ultimo periodo, comprenderà bene che i vigili stanno combattendo una lotta (impari) sì per il bene proprio, ma anche per il bene di tutti i dipendenti dell’Ente e dei cittadini. Se la produttività da percepire nel 2019 somiglierà ad un’elemosina, se la qualità del servizio non sarà all’altezza delle attese dei cittadini, questo sarà a causa dei tagli e delle scelte che l’Amministrazione sta facendo oggi”.