"Chiediamo che la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori della Pernigotti di Novi Ligure non sia per cessazione di attività ma per riorganizzazione, solo così possiamo prevedere delle prospettive senza distruggere anni di storia. E poi bisogna 'costringere' l'azienda a cedere il marchio. Le istituzioni ci devono dare una mano, per salvaguardare il Made in Italy". La richiesta è delle organizzazioni sindacali della storica azienda dolciaria, che oggi (martedì 13 novembre) sono state ricevute dal Consiglio regionale del Piemonte, in vista del tavolo convocato al Mise per giovedì 15. "Lo stabilimento è stato definito un ramo secco da tagliare, il cambiamento della causale della cigs è l'unica strada", spiega Marco Malpassi, segretario della Cgil Alessandria: "Sono 100 i lavoratori coinvolti, cui si aggiungono 150 interinali che non hanno paracaduti e che vanno difesi". Presente all'incontro anche il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, concorde con le richieste dei lavoratori: "Ci auguriamo che giovedì al tavolo convocato al ministero dello Sviluppo economico a rappresentare l'azienda ci sia un interlocutore autorevole. Bisogna agire nell'immediato; tra le prime richieste che come Regione avanzeremo c'è il cambiamento di causale della cassa integrazione straordinaria, non per cessazione di attività, come richiesto dalla proprietà, ma per ristrutturazione, quindi con investimenti per lo stabilimento".