Governo e sindacati hanno firmato lo scorso 28 settembre un verbale condiviso sugli interventi in materia di previdenza. Il ministro del Lavoro, Poletti e il sottosegretario Nannicini, da una parte; Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil) dall'altra, hanno discusso sul pacchetto di interventi riservato a chi è già in pensione e a chi ci vorrebbe andare.

Nel verbale firmato si parla di anticipi, di trattamento per i lavori precoci e usuranti, di ricongiunzioni onerose, di quattordicesima ed estensione della "no tax area" per i pensionati: misure riassunte in cinque pagine (leggi qui).

Cgil: no all'Ape, è solo un prestito che non cambia la legge Fornero

La Cgil critica l'Ape voluto dal governo, spiega, perché "è solo un meccanismo di prestito finanziario che non modifica la legge Fornero e aumenta le diseguaglianze. E' una sperimentazione per due anni - specifica la Confederazione - e riguarda lavoratori e lavoratrici di età pari o superiore ai 63 anni che a normativa vigente possono andare in pensione entro 3 anni e 7 mesi". L'obiettivo finale era e resta cambiare la Legge Fornero, aggiunge, a partire dalla cancellazione delle penalizzazioni per la flessibilità in uscita nella fascia 62 -70 anni, il ripristino del requisito dei 41 anni per l’accesso alla pensione di anzianità e per dare risposte concrete ai giovani e alle carriere discontinue, così come rivendicato dalla piattaforma di Cgil, Cisl e Uil.

Il verbale impegna il governo su alcuni risultati immediati collegati alla legge di bilancio. Più soldi alle pensioni basse: saranno aumentate per chi ha un reddito mensile fino a 750 euro e, per la prima volta, anche tutti quelli che hanno un reddito mensile fino a 1.000 euro. Giustizia sulla tassazione con l'equiparazione della no tax-area che prevede l'esenzione fino a 8.125 euro. Ricongiunzioni gratuite. Non si pagherà più per riunificare i contributi versati in diverse casse previdenziali né se è stata riscattata la laurea. Pensione anticipata (di anzianità). Eliminazione delle penalizzazioni introdotte dalla legge Fornero per l’accesso alla pensione con il solo requisito contributivo. Lavoratori precoci. Si definiscono precoci coloro che hanno lavorato per 12 mesi anche non continuativi prima dei 19 anni. La Cgil ha ottenuto il ripristino dei 41 anni come requisito per l’accesso alla pensione per i lavoratori precoci: ciò riapre il tema generale dell’accesso al pensionamento con tale requisito.  La platea, riferita a quanti si trovano condizione di disoccupazione senza godimento di ammortizzatori sociali, oppure siano disabili o abbiano un familiare disabile entro il 1° grado o svolgano lavori gravosi, sarà individuata in sede di confronto. Lavori usuranti: riconoscimento che  lavori, fatiche e rischi non sono tutti uguali, premessa necessaria per accedere alle agevolazioni per l’uscita anticipata. Cancellazione dell'adeguamento del requisito dell'attesa di vita, cambiamento della legge per l’effettiva fruizione. Ape agevolata: individuazione di categorie di maggiore disagio socio-economico di lavoratori, per le quali il costo dell’uscita anticipata sarà totalmente o parzialmente a carico dello Stato.

Ecco come cambiano le pensioni:

 

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M.Merlini