Saranno confermate le “novità positive” sulle pensioni e sulla flessibilità in uscita? Si tiene oggi (giovedì 23 giugno) a Roma un nuovo incontro tra governo e sindacati sulla previdenza, che dovrebbe iniziare ad approfondire quanto indicato nel vertice del 14 giugno scorso. Alla sede romana del ministero del Lavoro (ore 15) si vedranno il titolare del dicastero Giuliano Poletti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo).

L’ultimo confronto è stato centrato sull'Ape, ossia l’Anticipo pensionistico con prestito bancario e copertura assicurativa, da erogare attraverso l'Inps. Scopo della misura, ha spiegato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, è quello di “dare libertà di scelta a fine età lavorativa a chi vuole andare in pensione prima del tempo. Si deve però pagare un costo, non per cattiveria, ma affinché tutti possano beneficiare di un sistema pensionistico solido”. Ma la misura ha ancora diversi lati da chiarire: il ruolo delle banche (che potrebbero finanziare l’uscita anticipata), l’eventuale garanzia posta dallo Stato, la consistenza delle rate di ammortamento, i costi per i lavoratori di aziende in ristrutturazione.

Molte altre questioni si affacciano all’orizzonte. Temi che i sindacati pongono da tempo, e che insistono vengano inseriti nell’agenda dei lavori: l’adeguatezza delle pensioni future dei giovani e la tutela di quelle in essere; la necessità di dare risposte diverse ai lavoratori precoci, a quelli con 41 anni di contributi, a chi svolge lavori usuranti; la possibilità di ricongiungere i periodi contributivi maturati in gestioni diverse in modo non oneroso; lo sviluppo della previdenza complementare e gli esodati (per i quali si attende l’ottava e ultima salvaguardia). Temi che potrebbero essere introdotti già oggi o negli incontri successivi, già fissati per martedì 28 giugno e giovedì 30 giugno.