Dovrebbe riaprirsi entro il mese di gennaio il tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della panificazione (artigianale e industriale). A dirlo sono i sindacati, che oggi (lunedì 12 dicembre) hanno scioperato in tutta Italia e organizzato una manifestazione nazionale a Milano, a partire dalle ore 11.30 presso la sede della “Casa del Pane” (in corso Venezia 58-63), in difesa dei propri diritti per il rinnovo del Ccnl scaduto da quasi due anni.

Quella di oggi, spiegano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, è stata “l'ennesima mobilitazione che le organizzazioni sindacali hanno da qualche mese messo in atto, contro le pretese di Federpanificatori e Fiesa e dopo la rottura delle trattative”. Oggi, però, una delegazione sindacale unitaria “è stata convocata dalla Federpanificatori: il suo presidente, dottor Capello, dopo aver ascoltato la posizione delle organizzazioni sindacali, ha comunicato a nome dei suoi associati la possibilità di una prossima convocazione per la riapertura del confronto entro gennaio 2017. In attesa di questa data, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, ringraziano le strutture presenti in piazza, unite nella mobilitazione nazionale”.

Lo sciopero odierno segue quello del 21 ottobre, sempre di otto ore, e ha il fine di sbloccare la fase di stallo delle trattative e arrivare quanto prima a un rinnovo del contratto che possa migliorare le condizioni di lavoro di circa 80 mila lavoratori e lavoratrici del settore. Oltre allo stop, che riguarda i panifici associati a Fiesa-Confesercenti e Federpanificatori, è promossa sull'intero territorio nazionale una campagna di informazione diretta a tutti i consumatori per informarli sullo stato del settore e sulle condizioni di lavoro degli addetti del settore.

Fai, Flai e Uila hanno più volte invitato le controparti a dare luogo a un rinnovo in linea con la piattaforma unitaria promossa da Cgil, Cisl e Uil sul modello contrattuale, nonché in continuità con i rinnovi recentemente sottoscritti nel settore alimentare" scrivono i sindacati: "I recenti accordi, firmati sul modello contrattuale con l’Artigianato e Confcommercio, ribadiscono il valore del contratto nazionale e avviano una fase di rafforzamento del secondo livello di contrattazione”.

Federpanificatori e Fiesa, invece, “continuano ad avanzare l’assurda pretesa di destrutturare il sistema di contrattazione condiviso dalle parti, negando ogni disponibilità a riconoscere aumenti contrattuali sui minimi tabellari nazionali. Il rinnovo del contratto di lavoro consente anche di tutelare decenti condizioni di lavoro che sono elementi essenziali per la qualità delle produzioni e del pane”.