L’Slc Cgil di Palermo ha proclamato lo sciopero al Teatro Biondo per protesta nei confronti della recessione “unilaterale” del contratto integrativo aziendale, della soppressione dell’accordo sulla diaria per il  personale in trasferta e per il mancato pagamento ormai da due mesi delle ore di straordinario. Uno sciopero che ricade su quattro giornate. Il 27 e il  28 febbraio i lavoratori del settore tecnico si asterranno dal lavoro per tre ore,   dalle ore 20 alle ore 23,  e domenica 1° marzo dalle 17 alle 20. Per il personale impiegatizio lo sciopero è proclamato per l’intera giornata di  lunedì 2 marzo, dalle ore 8 alle ore 14. I lavoratori aderenti all’Slc Cgil effettueranno durante le ore di sciopero un volantinaggio al quale parteciperanno il segretario dell’Slc Cgil, Maurizio Rosso, e il segretario della Cgil di Palermo, Enzo Campo. La prima giornata di  sciopero è stata proclamato dalla Slc Cgil  in coincidenza con la prima del dramma “Non si sa come” di Luigi Pirandello, regia di Pino Caruso.

“L’Slc Cgil ha ragionevolmente compreso il bisogno di rilanciare il teatro dopo la pessima gestione degli ultimi anni. Siamo stati gli artefici – dichiara il segretario della Slc Cgil di Palermo - della lotta per far sì che cambiassero   i vertici del teatro, fossilizzati in una vecchia cultura,  fuori dalla logica di qualsiasi teatro moderno. Abbiamo contribuito in maniera determinante a questo cambiamento. Abbiamo portato avanti una politica sindacale attenta e oculata che, insieme al lavoro di questa direzione,  ha visto triplicare gli abbonati con i sacrifici non indifferenti sopportati dai lavoratori. Abbiamo traghettato tutto ciò attraverso il tavolo delle relazioni sindacali”.

 “Pertanto – aggiunge Rosso - siamo veramente sbigottiti dall’azione unilaterale della direzione che ha in pratica quasi dimezzato gli stipendi con l’azzeramento del contratto integrativo. L’Slc Cgil  ritiene che in qualsiasi azienda dove si triplichino i ricavi il mimino che possa accadere ai dipendenti che hanno contribuito al successo  è di ricevere premi e non di essere ancora penalizzati. L’Slc fno a oggi ha dimostrato di voler percorrere tutte le strade possibili attraverso lo strumento della trattativa sindacale".

"Questo atto d’imperio – continua Rosso - ha travalicato ogni limite.  Dopo due mesi di attese e di trattative con i soci e con le istituzioni politiche, che sono state sorde ai nostri appelli tranne che quando si trattava di chiedere altri sacrifici ai lavoratori, eravamo fiduciosi e in questo mese abbiamo aspettato un incontro. Abbiamo dato alla direzione un mese di tempo per essere convocati.  Oggi l’Slc  ha deciso che l’unica strada per noi da percorrere rimane  questa. Chiediamo con forza ai soci e alle istituzioni politiche di cominciare a pensare a una politica culturale seria e concreta per questa città. La produzione culturale  rappresenta uno dei potenziali di sviluppo più grossi per l’economia. Speriamo che le nostre istituzioni politiche si rendano contro dell’importanza dei teatri e della cultura per Palermo e per la Sicilia”.