“Il Comune deve con forza rivendicare da Rfi una soluzione al problema. Ci aspettiamo che le Ferrovie si presentino al tavolo tecnico convocato domani con il vice sindaco Arcuri”, dichiara Adele Cinà, responsabile della Camera del Lavoro di Brancaccio. Anche la Cgil ha partecipato stamattina con alcuni suoi rappresentanti al presidio di protesta di abitanti e commercianti, che si è svolto accanto al passaggio a livello chiuso di via Brancaccio.

La chiusura, scattata due anni fa per i lavori al passante, spacca a metà il quartiere di Brancaccio. “La chiusura del passaggio a livello ha trasformato l’area attorno al passaggio a livello in un ghetto, creando una situazione di invivibilità e insicurezza generale. Si sta assistendo all’inesorabile declino delle attività economiche, i mezzi di soccorso non riescono a penetrare e la Rap non riesce a effettuare la raccolta giornaliera”.

La Cgil chiede un piano di interventi di vivibilità per il quartiere, per eliminare la condizione di confino. “Abbiamo partecipato all’incontro organizzato dalla seconda circoscrizione con l’amministrazione comunale sul Piano sociale di Palermo, con la partecipazione del l’assessore Agnese Ciulla e alla presenza anche delle associazioni. Ci auguriamo che le richieste dei cittadini di Brancaccio, che emergono in queste occasioni di confronto, possano trovare risposte adeguate – aggiunge Adele Cinà - Questo quartiere invoca una rinascita, un riscatto economico, che passi dalla riqualificazione costiera e urbana, dal rilancio della sua vocazione agricola, attraverso gli insediamenti produttivi delle aree di Ciaculli e della Conca d’oro, e di quella culturale, con la valorizzazione di percorsi per turisti attraverso le preziose risorse monumentali esistenti, come la chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi e il Cas tello di Maredolce. Nel quartiere c’è fermento, ci sono le associazioni che ripuliscono le spiagge e la foce del fiume Oreto: bisogna valorizzare l’idea del territorio come bene comune, per vincere il degrado”.