Ancora operai che salgono in alto per protestare. Ancora in Sardegna. Hanno trascorso la loro prima notte all'interno di una tenda piazzata sul tetto del duomo di Sassari i due operai della Italcementi di Muros che da ieri mattina hanno occupato pacificamente il terrazzo sottostante il campanile della cattedrale di San Nicola per chiedere la ricollocazione in altre aziende del gruppo o imprese terze situate in Sardegna.

Stamattina si terrà un incontro a Cagliari
fra l'assessore regionale dell'industria, Alessandra Zedda, ed i vertici dell'azienda che fino a due anni fa produceva cemento nello stabilimento alle porte di Sassari. “Attendiamo fiduciosi - ha spiegato Simone Testoni, rappresentante sindacale dell'Ugl - questi 19 operai chiedono solo di riavere il loro posto di lavoro”.

Italcementi, l'azienda alle porte di Sassari da quasi due anni ha chiuso e ha messo i dipendenti in cassa integrazione. Nel settembre 2008 aveva firmato un protocollo d'intesa con la Regione con il quale si impegnava ad investire 65 milioni di euro per potenziare le sue attività nell'isola con la prospettiva del ripristino dei siti compromessi ed il reimpiego dei lavoratori nel recupero ambientale o in altre società del gruppo. Ma poco più di un anno dopo, nel maggio 2010, lo stabilimento ha chiuso senza nessun concreto impegno lavorativo per gli operai che oggi guardano con preoccupazione al 14 novembre quando si troveranno in mobilità.