Tira una brutta aria alla Natuzzi, la società produttrice di mobili di Santeramo in Colle (Bari), in crisi ormai da tempo. Il 22 luglio scorso l'azienda ha comunicato ai sindacati l'apertura della mobilità per 330 dipendenti dello stabilimento di Ginosa (Taranto), e finora non sono sopraggiunte novità che permettano di salvare i posti di lavoro. La speranza è affidata ai due appuntamenti al ministero dello Sviluppo economico di Roma, messi in calendario per martedì 6 e venerdì 9 settembre. Intanto a metà ottobre scade la cassa integrazione: la legge non consente ulteriori proroghe, quindi per i 330 lavoratori si apriranno le procedure per il licenziamento.

“Ribadiamo la netta contrarietà al licenziamento – spiega il segretario generale Fillea Cgil Puglia – e chiediamo di elaborare un piano industriale che preveda la ricollocazione al lavoro di tutti i cassintegrati, reintroducendo in azienda le lavorazioni oggi esternalizzate, come la lavorazione dei fusti in legno, la lavorazione della gomma per imbottitura e la realizzazione dei complementi di arredo”. Una ricetta che comunque non basterebbe a risollevare le sorti dell'azienda, che va appunto accompagnata “da una nuova direzione industriale, diversificando e innovando fortemente il prodotto e il processo produttivo”.

In attesa degli incontri romani del 6 e 9 settembre prossimi i 330 licenziamenti sono stati congelati. Ma occorre anche ricordare che tutti gli altri 1.980 dipendenti della Natuzzi (divisi in siti produttivi tra Puglia e Basilicata) sono attualmente inquadrati con contratti di solidarietà, che scadranno il 2 maggio 2017. Per quanto concerne specificamente lo stabilimento di Ginosa, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil sostengono (in un comunicato) che può “essere riconvertito, effettuando una serie di lavorazioni complementari alla produzione dei divani. Ma ciò implica l'organizzazione di percorsi di formazione e aggiornamento professionale, poiché i 330 lavoratori sono fuori dal ciclo produttivo da vari anni. Ecco perché rivendichiamo un nuovo piano industriale che preveda appositi investimenti”.