È stato un grande successo. Che ha avuto il suo centro nella determinazione dei lavoratori della Whirlpool, ma che ha trasformato questa vertenza nello snodo centrale per il rilancio dell’intera area metropolitana di Napoli. È un Walter Schiavella (segretario generale della Cgil partenopea) molto soddisfatto quello che intervistiamo a qualche giorno di distanza dallo sciopero dell’industria e del terziario e della manifestazione del 31 ottobre: un corteo lunghissimo che ha sfilato per le vie della città al grido di “Napoli non molla” e che è stato aperto dallo striscione blu delle Rsu della Whirlpool. “Vorrei iniziare questa conversazione sottolineando proprio la forza di questi lavoratori che hanno vissuto mesi difficilissimi, ma che hanno ottenuto un primo importante risultato: la revoca della cessione del ramo d’azienda. Certo, non è ancora la svolta decisiva, ma è una conquista fondamentale”.

Tu insisti spesso sul valore anche simbolico di questa vertenza...

Schiavella Certamente, la questione Whirlpool è importante non solo, ovviamente, in sé, ma anche perché contribuisce a sollevare il velo sulla situazione produttiva e sociale di un’area metropolitana così importante come quella napoletana. A partire da questa vicenda si sono create solidarietà, connessioni con le istituzioni e il ricco tessuto associativo della città, nel segno di una vertenza più ampia che riguarda lo sviluppo dell’intero territorio. Ed è proprio questo che ha reso possibile il grande successo di sciopero e manifestazione. È il motivo per cui Cgil, Cisl e Uil hanno da subito sostenuto e accompagnato la lotta dei lavoratori. Insomma, abbiamo molto chiaro che se si perdesse questa ulteriore presenza industriale nel Sud, si segnerebbe un punto di non ritorno.

Per Cgil, Cisl e Uil, dunque, l’industria resta fondamentale per un’idea di sviluppo del Mezzogiorno...

Schiavella Certamente, e infatti nella piattaforma unitaria su Napoli abbiamo individuato in un’industria innovativa e sostenibile un elemento imprescindibile per qualsiasi progetto di sviluppo futuro.

E ora, come pensate di dare continuità alla giornata del 31?

Schiavella Partiamo da un dato: il governo deve fare la sua parte nella vicenda che interessa la Whirplool, una vertenza che, se è certamente diversa da quella che riguarda l’Ilva, ha però forti punti di contatto con essa. Il tratto comune è semplice: il Sud rischia di perdere il suo apparato produttivo per la debolezza delle politiche industriali messe in campo in questi anni. Il ministro Patuanelli si era impegnato ad aprire un tavolo su Whirlpool. Ebbene, lo faccia il prima possibile. L’azienda deve presentare un piano industriale coerente con gli impegni che aveva assunto e dunque deve rimanere a Napoli. Naturalmente, anche le istituzioni locali devono fare la loro parte.

Se capisco bene, per i sindacati risolvere la vertenza Whirlpool, salvare l’industria a Napoli, significa dare una nuova prospettiva all’intera area metropolitana...

Schiavella Sì. È chiaro infatti che creare situazioni di sistema favorevoli aiutano a trovare una soluzione per la vertenza, ma non basta. Serve anche e soprattutto immaginare un’idea complessiva di sviluppo dell’area. Insomma: il governo deve intervenire sulla terza città d’Italia che soffre da troppo tempo di grandi criticità ma, insieme, offre opportunità che vanno sviluppate.

Temi che avete articolato nella piattaforma unitaria Cgil, Cisl e Uil.

Schiavella Abbiamo individuato quattro priorità su cui agire e che possono trovare delle risposte già nell’attuale interlocuzione col governo sulla legge di bilancio.

Quali sono?

Schiavella Innanzitutto lo sblocco immediato dei cantieri previsti, a partire da Bagnoli. Serve poi un intervento strutturale e organico sull’area est di Napoli – che è quella dove sorge la Whirlpool –, con interventi di bonifica e rilancio urbanistico. Altrettanto fondamentali gli interventi sulle periferie delle grandi metropoli urbane e l’avvio effettivo delle Zes (le Zone economiche speciali, ndr). La nostra azione sarà concentrata, dunque, da un lato nel sostegno a Fim, Fiom e Uilm nella vertenza Whirlpool e, dall’altro, con iniziative unitarie di Cgil, Cisl e Uil sui temi contenuti nella piattaforma.

Al governo chiedete anche un intervento straordinario?

Schiavella No, niente interventi o misure speciali, ma azioni mirate e coordinate per mettere a sistema tutti gli strumenti e le risorse disponibili in un quadro dove le istituzioni locali finiscano di litigare tra di loro e comprendano finalmente che solo un progetto condiviso di medio periodo può innescare lo sviluppo dell’intera regione.