Continua senza sosta la mobilitazione dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto. In tutta Italia si stanno infatti svolgendo le quattro ore di sciopero proclamate a livello territoriale. Oggi (mercoledì 13 luglio) è il turno di Parma (con presidi in via Spezia e via San Leonardo, e una manifestazione a Fidenza), Belluno (con manifestazione davanti alla sede di Confindustria, in via San Lucano), Terni (previsti due sit-in in viale Brin e zona Maratta), Fabriano (con presidi davanti alle sedi aziendali di Whirlpool e Ariston Thermo), Rovigo (con sit-in davanti ai cancelli delle principali fabbriche del territorio) e Treviso (organizzata una manifestazione davanti la sede di Condindustria). Ma sono già in calendario nuovi appuntamenti: Como, Jesi, Cesena, Brindisi, Taranto e Venezia (giovedì 14), Genova, Legnano, Bassa Valsugana (Trentino) e Vicenza (venerdì 15), Firenze (lunedì 18), Lecco, Osimo, Castelfidardo e Verona (martedì 19), Cremona, Padova e Roma (mercoledì 20), Ancona (giovedì 21), Lucca (venerdì 22), Mantova (martedì 26) e Valle d'Aosta (29 luglio).

Il braccio di ferro tra sindacati e industriali (Federmeccanica e Assistal) continua. Finora si svolti ben 16 incontri, ma le posizioni sono rimaste molto distanti. L’impegno di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – spiegano in una nota – è oggi rivolto “a un nuovo contratto nazionale, tanto più per cogliere i segnali di ripresa e favorire una nuova fase di rilancio e innovazione del nostro sistema manifatturiero industriale,  investendo sulla qualità del lavoro”. I sindacati ribadiscono quindi “la volontà di giungere a un contratto in grado di rinnovare qualitativamente le relazioni industriali, migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l'occupazione, far ripartire gli investimenti e avviare una nuova politica industriale”.

Il nodo principale è l’aumento salariale. “La proposta formulata da Federmeccanica e Assistal – spiegano le organizzazioni dei metalmeccanici – non riconosce al 95 per cento dei lavoratori alcun aumento, rendendo così inutile e residuale il contratto nazionale”. I sindacati, infine, rimarcano la necessità di confermare “il sistema su due livelli, con il ruolo generale del Ccnl sulle normative e sulla tutela del potere d'acquisto del salario, insieme alla qualificazione e all’estensione della contrattazione di secondo livello (aziendale e territoriale) per tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche”.