“Davo per scontato che, visto il precedente del 2003, il referendum sull’articolo 18 sarebbe stato ammesso. Ma così non è stato e nella decisione di ieri avverto un’influenza politica forte, una preoccupazione per le sorti del Jobs Act”: questo il giudizio di Agostino Megale, segretario generale della Fisac, intervenuto su RadioArticolo1 nel corso dello speciale referendum.

“Il ricorso – ha aggiunto – è dunque necessario. Sui due quesiti ammessi bisogna fare poi una grande battaglia per un consenso generale: altro che emersione, i voucher sono ormai l’emblema della precarietà, una parola d’ordine per dare il segnale che i diritti del lavoro vengono prima di tutto”. Serve, dunque, “una vera e propria campagna elettorale che coinvolga non solo i giovani, i più colpiti dalla precarietà, ma l’intero paese lacerato e privo di speranze. Senza dimenticare il ‘nostro’ Piano del lavoro e il Piano straordinario per l’occupazione giovanile, con cui abbiamo dimostrato che i soldi sprecati col Jobs Act possono essere utilizzati per creare lavoro stabile e di qualità”.