Ancora 48 ore e poi sarà sciopero generale. Inizia una settimana “calda” per il milione e mezzo di metalmeccanici italiani, in vista dell’astensione dal lavoro di quattro ore proclamata da Fim Csil, Fiom Cgil e Uilm Uil per mercoledì 20 aprile a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Tutte le iniziative legate allo sciopero sono presentate oggi (lunedì 18 aprile) a Roma, in una conferenza stampa cui partecipano i tre segretari generali (Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella): l’appuntamento è presso la sede della Fim (in corso Trieste 36) alle ore 12.

A motivare lo stop, il primo unitario dopo otto anni di divisioni e accordi separati, è l’atteggiamento di Federmeccanica. Dopo oltre sei mesi di trattativa, l’associazione degli industriali non sembra voler recedere “dalla proposta – spiega un comunicato sindacale – di introdurre un nuovo sistema contrattuale che non riconosce alcun aumento al 95 per cento dei lavoratori. Di fatto viene chiesta la cancellazione definitiva del contratto nazionale di lavoro”. Fim, Fiom e Uilm chiedono invece un contratto nazionale “che garantisca il reale potere d'acquisto del salario per tutti i metalmeccanici, che estenda la contrattazione aziendale a chi non ce  l'ha e che tuteli tutte le forme di lavoro”.

Nei territori, intanto, ci si prepara allo sciopero. “Non ci hanno lasciato altra scelta” spiega il segretario generale Fiom Cgil Reggio Emilia in una conversazione con il quotidiano La Gazzetta di Reggio, annunciando i due presidi (entrambi a partire dalle ore 9) davanti alle sedi di Confindustria e di Comer Industries: “Dopo mesi di trattative e 15 incontri non c'è stato alcun passo in avanti verso di noi. Anzi, in gioco c'è il tentativo di riscrivere le regole, cancellando letteralmente il contratto nazionale e la sua funzione: la tutela della qualità della vita e della capacità d'acquisto del lavoratore”. Anche a Varese il presidio si terrà (con inizio alle 9) davanti la sede dell'Unione Industriali: “Anche qui come in tutta Italia – dice la segretaria generale Fiom Cgil Stefania Filetti in un articolo del quotidiano La Prealpina – i metalmeccanici sono uniti nel dire forte che vogliono un contratto vero. Federmeccanica parla di proposta innovativa, ma per noi è solo retrograda: vuole farci firmare un contratto che distruggerebbe il contratto stesso. Non possiamo accettarlo: i lavoratori hanno capito e siamo tutti uniti, come dimostra la partecipazione alle assemblee in fabbrica di questi giorni. Pensavano di indebolire il sindacato, ma è successo esattamente il contrario”.