Nella giornata di oggi, 7 marzo, dopo una trattativa serrata, durata più di 30 ore, presso il ministero del Lavoro, si è conclusa la procedura di licenziamento collettivo avviata dalla Viaggi e turismo Marozzi il 13 novembre 2017. I posti di lavoro sono salvi. È quanto si apprende da una nota di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna.

I sindacati, "pur non condividendo la decisione aziendale di adottare un diverso modello organizzativo rispetto all’attuale, e fermo restando che le decisioni assunte in conseguenza della procedura non costituiscono né costituiranno un precedente condivisibile per ulteriori e diverse situazioni che dovessero verificarsi, hanno deciso di sottoscrivere l’accordo con l’esclusiva finalità di tutelare i lavoratori ed i relativi livelli occupazionali".

Il confronto si è svolto al fine di individuare possibili soluzioni per tutte le tipologie dei lavoratori coinvolti nella procedura; nello specifico: i lavoratori che matureranno i requisiti per il pensionamento in un arco temporale prossimo, saranno posti in quiescenza con un incentivo all’esodo; ai lavoratori che decideranno di interrompere volontariamente il proprio rapporto lavorativo, a fronte della non opposizione al licenziamento, sarà riconosciuto un incentivo all’esodo.

Agli addetti ancora in forza, e lontani dal requisito pensionistico, viene accordata la possibilità di scegliere tra due opzioni: essere ricollocati presso l’azienda Sita Sud, nell’arco di un periodo massimo di Naspi di 24 mesi, con la conservazione del parametro attualmente maturato, nonché un riconoscimento economico per il passaggio ed il mantenimento delle garanzie e dei diritti riconosciuti ai sensi dell’art. 18 l. 300/70, non applicando il Jobs Act. In alternativa possono essere ricollocati in tempi brevi presso una delle aziende partners di Marozzi, con l’obbligo dell’applicazione del ccnl autoferrotranvieri, sempre con un riconoscimento economico e mantenendo la stessa residenza lavorativa. Per questi ultimi l’accordo prevede il riconoscimento di una clausola di salvaguardia, che consiste nel diritto al “ripensamento”, esercitando il quale si potrà optare per una collocazione successiva in Sita Sud.

L’accordo, oltre a prevedere somme specifiche e differenziate come incentivi all’esodo, prevede anche una integrazione compensativa alla Naspi, tale da mantenere invariato il valore, a fronte della progressiva riduzione prevista dalla legge. I sindacati, "in considerazione della gravità e della complessità della vertenza aperta, ritengono di essere riuscite ad ottenere il miglior risultato possibile, rispetto ad uno scenario che si prefigurava profondamente negativo e ad altissimo rischio per i posti di lavoro di tutti i dipendenti coinvolti".