Nelle Marche, la formazione si fa da circa vent’anni e l’1% delle entrate del tesseramento è destinato a tal fine. È stato questo il tema dlel'ultima puntata di 'Quadrato rosso. La formazione va in rete', la rubrica di RadioArticolo1, andata in onda il 7 marzo, dove è intervenuto Patrizio Francesconi, responsabile della formazione per la Cgil Marche: “Organizziamo corsi a livello regionale, territoriale, di categoria e di Camere del lavoro. È diventata ormai una tradizione che si riconferma ogni anno, con programmi sempre più ambiziosi. Per il 2016, organizzeremo 26 piani formativi e 40 progetti, su cui saranno impegnate tutte le nostre strutture. È uno sforzo imponente che facciamo, avendo come strumento organico un gruppo regionale di formatori, composto da undici persone, che organizzeranno i corsi, dopo essere stati formati ad hoc. E riteniamo un’operazione politicamente intelligente, quella di finanziare la formazione attraverso l’1% delle entrate, con una sorta di patto tra Cgil regionale, di categoria e Cdl, che in tal modo hanno la possibilità di codecidere la progettazione dei piani formativi. Dunque, decisioni politiche e gestione dei corsi tutti assieme: questa è la chiave di un successo di cui andiamo orgogliosi”.

Destinatari dei corsi, tutti i dipendenti Cgil, dal dirigente al funzionario, al delegato. “Abbiamo formato più di 800 persone – ha precisato Francesconi –; di questi, il 60% sono delegati sui loro posti di lavoro. Una parte della formazione è legata alla contrattazione, i cui destinatari sono i compagni delle Camere del lavoro che si confrontano con amministrazioni ed enti locali, aziende sanitarie, su tematiche riguardanti i trasporti, i servizi, l’infanzia, gli anziani. Di recente, poi, abbiamo lanciato la piattaforma Cgil Marche 2.0, una forma sperimentale di formazione a distanza, che si affianca a quella classica che si tiene in aula. Abbiamo costruito una piattaforma internet dedicata, e vi abbiamo legato due corsi di formazione a distanza, aventi come materie gli appalti e la storia del diritto del lavoro. Sul piano dei consensi ottenuti, il risultato è ottimo. Inoltre, d’accordo con il patronato, abbiamo organizzato un forum riservato ai colleghi dell’Inca sui servizi, con l’ausilio di un esperto". 

Tamara Breccia lavora all’Inca di Civitanova Marche e ha partecipato a un corso di formazione dedicato allo stress da lavoro correlato: “Il corso si è svolto su più lezioni e diversi moduli, con ore di formazione sul piano teorico e pratico. Abbiamo trovato particolarmente utili molte tecniche che ci sono state spiegate: tra queste, quelle di respirazione e di comunicazione, finalizzate a gestire le situazioni più delicate che possiamo ritrovare nei nostri uffici. Lo stress è una caratteristica tipica di noi operatori sindacali. Perciò, i docenti erano due psicoterapeuti, che hanno valutato tutti i fattori di rischio, sia di natura gestionale che organizzativa, cui andiamo incontro durante la nostra attività. Il giudizio sul corso è più che positivo, perché, grazie ad esso, la qualità del mio lavoro è migliorata”.

“Individuiamo nella formazione un’azione fondamentale per gestire un’attività che consideriamo primaria, soprattutto come strumento d’innovazione, per affrontare al meglio le nuove sfide che l’attività sindacale comporta – ha spiegato nel suo intervento Roberto Ghiselli, segretario generale della Cgil Marche –. Abbiamo fatto tale scelta da diversi anni, e anche sul piano dei costi una voce che non tocchiamo mai, garantendo un investimento effettivo e duraturo, è proprio quella dedicata alla formazione. In pratica, pur portando avanti un decentramento delle risorse a disposizione finalizzato al risparmio, non c’è nessuna nostra struttura che non possa fare formazione. Altrettanto forte è il collegamento tra l’attività tecnico-formativa e le prassi politica quotidiana, le cui priorità sono il rilancio della contrattazione inclusiva e sociale, una forte integrazione nel sistema dei servizi, nuove scelte di carattere riorganizzativo interno, incentrate in primo luogo sul rinnovamento, che portiamo avanti  con un progetto vivaio, con corsi di base e un master formativo per giovani delegati. La formazione si collega anche alla Carta dei diritti: sarà un lavoro che svilupperemo con seminari di approfondimento, cercando di legare l’azione legislativa nazionale con la contrattazione nei luoghi di lavoro, e lo faremo con tantissime iniziative sul territorio per far vivere una nuova stagione dei diritti”.