La pressione fiscale vola: nel terzo trimestre del 2012 registra "un significativo aumento", portandosi al 45,7% del Pil rispetto al 43,5% dello stesso periodo 2011. E' quanto emerge dai dati diffusi oggi (9 gennaio) dall'Istat.

Il dato dei primi nove mesi del 2012 mostra per le entrate totali un aumento del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2011, raggiungendo un'incidenza sul Pil del 44,8%.

Nel terzo trimestre le entrate correnti hanno registrato un aumento tendenziale del 3,6%, per effetto di un incremento del 3,4% delle imposte dirette, del 6,9% delle imposte indirette, e del 6,7% delle altre entrate correnti. Lo sostiene sempre l'Istituto, come riferisce l'Adnkronos. Questo risultato - spiega - è influenzato dal gettito dell'Imu e dalla crescita delle accise. Calano invece i contributi sociali dello 0,3%.

"Al miglioramento dei saldi di finanza pubblica nei primi nove mesi del 2012 - spiega l'Istituto - ha contribuito soprattutto l'andamento positivo delle entrate tributarie, trainato dall'Imu".

"Nei primi nove mesi del 2012 - ha rilevato oggi l'Istat - si è registrato un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 3,7%, in miglioramento di 0,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente".

L'indebitamento delle pubbliche amministrazioni è stato pari all'1,8%, risultando inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto a quello del corrispondente trimestre del 2011. Il rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 3,7%, in miglioramento di 0,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente.