"Auspichiamo l’instaurazione di un confronto, insieme alle altre forze sociali del mondo della conoscenza, improntato all’ascolto e al rispetto delle prerogative di rappresentanza, che sono proprie delle organizzazioni sindacali". Così il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli, in una lettera inviata al neoministro dell'Istruzione Marco Bussetti: "Il dossier istruzione è uno dei più delicati e dei più importanti che il Paese si trovi oggi ad affrontare. Veniamo, infatti, da un decennio di interventi errati e negativi". 

Un decennio inaugurato nel 2008, spiega Sinopoli, con il più "drastico taglio di risorse umane e finanziarie che la storia repubblicana ricordi a danno della scuola, dell’università, degli enti di ricerca e dell’Afam, e all’insegna di un'espressione (di ignoranza) passata alla storia, secondo cui con la 'cultura non si mangia'. Da quell’intervento in poi, coincidente con l’inizio di una grave crisi economica internazionale, l‘istruzione in Italia ha fatto registrare solo riforme che, portando il segno di quella sottrazione e deprivazione del 2008 e di quell'inqualificabile concezione culturale – quando invece gli altri Paesi più avanzati, al contrario, investivano massicciamente in conoscenza come strumento fondamentale e prioritario per contrastare la crisi – non hanno fatto altro che aggravare la situazione dell’intero sistema degli istituti della conoscenza in Italia".

Sinopoli allega alla lettera per il ministro i dossier più scottanti oggi sul tavolo, divisi per settori, in cui si evidenziano "alcune urgenze da affrontare, rinviando a un confronto che, speriamo sia prossimo, affronti analisi e proposte più approfondite sulle tante questioni che reclamano interventi da parte del governo". Siamo sicuri, scrive il segretario generale, che "prenderà in considerazione già queste prime proposte che rispondono ad autentiche urgenze di scuola, università, ricerca e Afam".

Sinopoli, infine, sottolinea come "il primo segnale di attenzione da prestare al personale di questo importante settore sia quello di assumere un impegno preciso rispetto allo stanziamento delle risorse per il rinnovo del contratto del comparto Istruzione e ricerca 2019-2021. Quello appena stipulato è già in scadenza, dato il grave ritardo con cui esso è stato sottoscritto per la colpevole condotta dei governi che non hanno stanziato le risorse necessarie e che lo hanno fatto solo dopo essere state costrette da un intervento giudiziario proposto dalla Flc Cgil".