“La pace va costruita e difesa come patrimonio e ideale collettivo, è un dovere e un impegno che caratterizza una comunità, è la nostra idea di comunità”. È con queste parole che il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha annunciato la partecipazione del sindacato alla Marcia della Pace Perugia-Assisi, storico appuntamento del pacifismo italiano (la prima edizione nel 1961, voluta dal filosofo della non violenza Aldo Capitini), che si svolgerà domenica 7 ottobre in Umbria. "Marceremo per la pace e contro il razzismo e la xenofobia che stanno crescendo nel nostro paese", ha aggiunto: “Dobbiamo sempre ricordarci - aggiunge - che la forza di questo paese, la bellezza della sua democrazia, sta nel rispetto dei valori fondamentali contenuti nella nostra Costituzione".

L’analisi della situazione attuale, per la Cgil, parte dalla consapevolezza che “stiamo affrontando una fase storica che pensavamo essere superata con le conquiste delle democrazie e con la memoria dei disastri delle due grandi guerre e dei fascismi del secolo scorso”. Ma purtroppo sembra non essere più così: oggi è quindi fondamentale “ribadire i principi e i valori della nostra Costituzione, impegnarsi ed esigere la sua applicazione, rimettere al centro i diritti individuali e collettivi di uomini e donne in chiave universale, senza più muri, barriere, discriminazioni e pericolosi nazionalismi”. Esiste dunque un’Italia, scrive la Confederazione, che “pensa, ragiona e sa scegliere il campo dove stare: quello dei diritti umani universali, della solidarietà, dell'accoglienza e della pace”.

La Cgil, assieme ad altre associazioni (Anpi, Arci, Articolo 21, Libera, Legambiente, Rete della pace e Tavola della pace), ha lanciato nell’agosto scorso il "Manifesto antirazzista", che ha via via raccolto decine di adesioni di organizzazioni, dopo aver promosso e partecipato a varie iniziative, come quelle di Catania a sostegno dei profughi della Diciotti e di Milano per contestare le politiche di Salvini e Orban. “Porteremo ad Assisi – spiegano i promotori dell’iniziativa - i contenuti del nostro Manifesto, a partire dalla riaffermazione dei valori antifascisti e antirazzisti, nel rispetto dei più deboli e illuminando le periferie oscurate".

Le diverse associazioni e organizzazioni che aderiscono al manifesto “confermano l’importanza e l’urgenza di una mobilitazione nazionale e di massa, per contrastare la deriva xenofoba e razzista, l'ondata di violenza e di odio nei confronti dei migranti e dei rifugiati”. Una mobilitazione che trova nella Marcia per la pace “l'occasione ideale per dimostrare che esiste un altro Paese e un'altra cultura, con radici profonde nei principi e nei valori della nostra Costituzione e nella difesa della democrazia”.

Ma per i firmatari del Manifesto antirazzista, ancor prima di domenica, c’è un altro appuntamento importante, quello che si svolgerà sabato 5 ottobre a Riace (Reggio Calabria), in solidarietà e in difesa del sindaco Domenico Lucano, arrestato nei giorni scorsi per favoreggiamento dell'immigrazione. “Le inchieste della magistratura si rispettano sempre, ma questa ordinanza nei fatti blocca l’esperienza più significativa che dimostra come integrazione e accoglienza siano la chiave di volta per risollevare l’intero Paese”, hanno scritto Anpi, Arci, Cgil, Articolo21, Rete della pace e Libera: “Restiamo in attesa di conoscere i dettagli del provvedimento, ma esprimiamo solidarietà al sindaco Mimmo Lucano e ci mobiliteremo per confermare tutta la nostra vicinanza alla comunità di Riace”.

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