"Occorre invertire la tendenza in Italia degli ultimi anni, bisogna rimettere la persona al centro: il lavoro si deve rendere compatibile con le persone, non il contrario". Lo afferma il segretario generale della Fiom, Francesca Re David, ai microfoni di RadioArticolo1 nel corso della trasmissione Italia Parla. Re David è stata eletta venerdì scorso dall'Assemblea generale, dopo la segreteria di Maurizio Landini.

 

"Per me - esordisce - il benessere di una società si misura sulla condizione delle persone che ci vivono. In un paese dovrebbero stare bene tutti: ciò che avvenuto da noi, al contrario, è stata un'inversione di senso, uno scambio tra oggetto e soggetto. Il centro di tutto è diventato il profitto, l'impresa, la finanza: i lavoratori e lavoratrici vengono intesi uno strumento per la crescita della finanza e del capitale. A partire da fine anni '90, la legislazione del lavoro è andata tutta in quella direzione, all'insegna della precarizzazione del lavoro". Un ritornello è stato la riduzione dei costi per le aziende: "Ma non è vero che le imprese assumono se il lavoro costa di meno: assumono se c'è produzione e possibilità sul mercato".

La sindacalista quindi prosegue: "C'è stata una compressione continua dei diritti, utilizzando la finta contrapposizione tra lavoratori gli uni contro gli altri: ma se togli a qualcuno non c'è un altro che ci guadagna, il lavoro risulta svalorizzato tutto e non migliora nessuno. Oggi i lavoratori vengono subordinati e non viene riconosciuta una dignità per quello che fanno: proprio per questo - a suo avviso - bisogna rimettere al centro le persone, la legge si deve preoccupare di dare diritti alla parte più debole".

La Carta dei diritti resta al centro dell'iniziativa della Cgil. La Fiom la sostiene con forza: "La confederazione ha fatto uno sforzo molto consistente: ha costruito una proposta che si oppone alla precarizzazione del lavoro, avvenuto con il passo decisivo del Jobs Act. Ci siamo chiesti come fa il sindacato a comprendere nella propria rappresentanza pezzi del mondo del lavoro che a causa della frammentazione restano esclusi: la risposta è stata la scelta di rivedere lo Statuto dei lavoratori, ma certo non per smantellarlo, bensì per rafforzarlo". La Carta è proprio questo: "Una proposta inclusiva che tenga dentro tutti i lavoratori".

Re David è la prima donna alla guida della Fiom. Che sindacato sarà? "Il nostro strumento di azione diretta è la contrattazione, insieme al conflitto democratico. Abbiamo appena riconquistato il contratto nazionale: non è una cosa di poco conto, significa avere un impianto che tiene dentro tutti i lavoratori metalmeccanici del paese. Tra l'altro i meccanici hanno riconosciuto alla Fiom il primato nella rappresentanza: non c'è ancora una misurazione per legge, certo, ma le imprese lo sanno e Federmeccanica ha ammesso che non si può fare un contratto senza la Fiom".

Il nuovo contratto contiene molti elementi di innovazione, ha detto il segretario: "Un esempio su tutti, vengono introdotte 24 ore di formazione come diritto individuale dei lavoratori: questo significa che le aziende non possono più scegliere se farla o meno, da adesso tutti ne hanno diritto". Una battuta infine sulla legge sulla rappresentanza: "Il tempo di farla è davvero arrivato, con l'obiettivo di rafforzare tutto il movimento sindacale".