“Vorremmo una scuola inclusiva, che garantisca il successo formativo; una scuola di qualità, che sia all’altezza dei processi di cambiamento, meno nozionistica, ma al passo con l’innovazione, una scuola che non cada a pezzi, come avviene oggi, e che sia gratuita, aperta anche alle famiglie in condizioni economiche disastrose. Di tutto questo, nella legge 107, la cosiddetta 'Buona Scuola' di Renzi, non c’è nulla. Complessivamente, è una legge che è già fallita, perché la scuola italiana non solo non è migliorata, ma il sistema è ancora peggiore e più disastroso di prima”. Così Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, ai microfoni di RadioArticolo1 (qui il podcast).

Sensazioni negative anche sul rinnovo del contratto: “Se stiamo alle sparute risorse contenute nella legge di Stabilità 2016 – ha continuato il dirigente sindacale –, ho l’impressione che il Ccnl di settore non si firmerà, mettendo peraltro in discussione anche diritti fondamentali del personale. Secondo un recente studio dell’Aran, gli stipendi degli insegnanti sarebbero addirittura più alti prima del blocco della contrattazione in vigore dal 2009. Ma si tratta della solita media del pollo, perché nel mondo della scuola c’è un’enorme disparità economica, a seconda della diverse figure professionali interessate. Inoltre, noi contestiamo anche il blocco della contrattazione, deciso sempre dal Governo, sul salario accessorio, per cui è impossibile mettere in campo una contrattazione decentrata”.

“Dal prossimo anno, poi – ha continuato il leader Flc –, vanno in vigore le norme sugli ambiti territoriali e la chiamata diretta dei direttori scolastici. Questo rende la trattativa più complicata, ma noi dobbiamo garantire la mobilità per tutti, altrimenti si fa la solita operazione clientelare che privilegia alcuni a danno di altri. È un negoziato complesso, ma se resta fermo il punto di partenza, io penso che la mia organizzazione non firmerà quell’intesa”.

Negativo anche il giudizio di Pantaleo sul capitolo precari. Il piano d’immissione in ruolo certamente ha consentito di stabilizzare un grosso pezzo di precariato, "ma rivela molte falle. L’idea di dividere il piano in varie fasi (zero, a, b, c), ha provocato una serie di disfunzioni notevoli sul territorio, e ha escluso le seconde fasce. Ad esempio, restano tagliati fuori gli insegnanti di sostegno, i docenti dell’infanzia e tutto il personale tecnico-amministrativo (bidelli, segretarie, eccetera) che, secondo noi, è fondamentale per il buon funzionamento del sistema scolastico. Per questi ultimi le stabilizzazioni non si fanno, per cui, di fatto, sono ancora precari e devono avere spettanze arretrate. C'è una confusione totale in tutte le scuole”.

Quanto a quello che ci aspetterà il prossimo anno, per il segretario generale della Flc Cgil le questioni da risolvere al più presto sono le seguenti: "Il Governo deve innanzitutto mettere mano alle risorse annuali per il pagamento delle supplenze, attualmente troppo scarse, e deve anche migliorare il funzionamento del sistema informatico. Altrimenti, rischiamo di peggiorare ulteriormente una situazione già grave di per sè”. Poi, “sul bonus di 200 milioni destinati alla contrattazione, così come sugli altri capitoli oggetto di scontro con il Governo, stiamo cercando di modificare la situazione, e lo faremo grazie alle nostre iniziative messe in campo a livello unitario e assieme alle Rsu, che sfoceranno nel referendum sulla ‘Buona scuola’".

"Sul versante contrattuale, in particolare – ha concluso Pantaleo – non è più rinviabile un grande sciopero nazionale nei settori pubblici, da tenersi al più presto, perché il rinnovo contrattuale è un diritto costituzionale per tutti i lavoratori e va garantito in ogni modo”.