L'azienda non si presenta al tavolo al ministero e comunica la procedura di licenziamento collettivo per 187 lavoratori, su un totale di 243 in organico. È quanto accade nella vertenza K-Flex, riferisce il sindacato. Si è svolto ieri un incontro al ministero dello Sviluppo, in presenza del vice ministro Teresa Bellanova, per discutere la situazione del leader mondiale del settore degli isolanti. "L'azienda non si è presentata al tavolo e ciò costituisce una gravissima mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori che da 17 giorni stanno scioperando e presidiano i cancelli dell'azienda  e delle istituzioni stesse, che hanno convocato il tavolo. Poco prima dell'incontro ci è arrivata la comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo per 187 lavoratori su un totale di 243 in organico, con la cessazione delle attività di produzione". Così Filctem Cgil e Femca Cisl di Monza e Brianza, insieme alle Confederazioni nazionali e alle Rsu.

I sindacati "condannano questa modalità brutale e inaccettabile dell'azienda, che non si presenta al tavolo e comunica 187 licenziamenti come fossero caramelle. A tal proposito chiediamo il ritiro della procedura di licenziamento, poiché questa azienda ha un utile di oltre 10 milioni e un fatturato in crescita, oltre ad avere da parte dei lavoratori turnazioni a ciclo continuo, centinaia di ore di straordinario ciascuno e ogni tipo di flessibilità". Inoltre l'azienda, il 28 dicembre 2016, ha sottoscritto un accordo sindacale nel quale si è impegnata a non aprire procedure di riduzione del personale per tutto il 2017, e "anche questa è la dimostrazione dell'incoerenza e dell'inaffidabilità dell'azienda".

Le organizzazioni quindi proseguono: "Abbiamo già subito 46 licenziamenti nel 2014, ora diciamo basta. Questa azienda, negli ultimi 3-4 anni, ha percepito circa 12 milioni di euro di finanziamento pubblico dal Mise, di cui quasi un milione a fondo perduto. Finanziano la delocalizzazione in Polonia con i soldi delle tasse dei lavoratori. Abbiamo chiesto al governo un impegno diretto su questa vertenza con l'obiettivo di portare al tavolo istituzionale l'amministratore delegato e di convincere la proprietà a mantenere gli attuali livelli occupazionali. Dopo il primo incontro di procedura, che si svolgerà in Assolombarda il 14 febbraio 2017, il Vice Ministro si è impegnato a riconvocare le parti per condividere un piano industriale finalizzato al mantenimento dell'occupazione. Abbiamo avuto anche il supporto delle istituzioni, Provincia Mb e della commissione Attività produttive della Regione Lombardia. Chiediamo alle istituzioni e al governo di continuare con questo impegno straordinario. I lavoratori hanno scelto di lottare per il loro posto di lavoro e non molleranno di un centimetro, perché la loro mobilitazione è un esempio per tutti noi per affermare che se siamo uniti possiamo provare a determinare un cambiamento", concludono.