Dal prossimo primo maggio entreranno in vigore i nuovi ammortizzatori sociali introdotti dal Jobs Act. Secondo le intenzioni del governo, dovrebbero estendere le garanzie, ma nei fatti non è così. Lo spiega il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, intervistata da RadioArticolo1 durante la trasmissione Italia Parla (qui il podcast).

Nella giungla delle nuove sigle (Naspi, Asdi, Dis-Coll) ci si chiede se l'ampliamento è potenziale o reale. “In teoria - osserva Sorrentino - la platea dovrebbe essere leggermente ampliata tra coloro che rientrano nei criteri della Naspi. Di fatto, però, per la modalità di calcolo del nuovo ammortizzatore la platea si restringerà. La vecchia Aspi prevedeva che il periodo di riferimento per garantire l'anzianità contributiva - e quindi l'accesso all'Aspi - fosse del biennio antecedente; la Naspi, invece, porta questo criterio di anzianità contributiva al quadriennio, scomputa i periodi già fruiti e costruisce una modalità di requisiti di accesso e di permanenza alla Naspi che premiano l'anzianità contributiva”.

In altre parole la Naspi sarà un po' più lunga e un po' più consistente come entità dell'indennità, ma solo per i lavoratori che hanno carriere contributive molto importanti, cioè durate molti anni, e retribuzioni abbastanza alte.

“Ci sarà invece una penalizzazione - aggiunge -, sia in termini di durata sia in termini di assegno, per quei lavoratori che hanno carriere discontinue, perché che la Naspi assorbe anche la vecchia mini-Aspi. Abbiamo denunciato da subito come ci fossero categorie che rischiavano di essere escluse, come i lavoratori stagionali, sempre per le modalità di calcolo dell'anzianità contributiva con la quale si accede alla Naspi. Abbiamo visto dalle dichiarazioni del sottosegretario Bellanova, ma a oggi non c'è ancora una formalizzazione, che per il 2015 questi lavoratori saranno 'salvaguardati'. Noi chiediamo invece che la norma venga modificata subito”.

“Inoltre - prosegue Sorrentino - non c'è nessuna estensione ai precari e nessuna forma di sostegno al reddito per i lavoratori parasubordinati e autonomi, perché la Dis-Coll è una forma rivista della vecchia una tantum, oltretutto senza contribuzioni figurative. Addirittura con la Naspi stiamo penalizzando categorie che invece prima accedevano all'Aspi. E dal 2017 la Naspi non durerà più 24 mesi massimo di copertura, bensì 18. Il governo quindi introduce un ammortizzatore che in teoria doveva essere più lungo dell'Aspi, programmando già che nel tempo si ridurrà con un  decalage più forte della vecchia Aspi”.