Domani, 14 aprile, a partire dalle ore 9.30 nell’aula A. Moro dell’università di Bari, si confronteranno sul tema del Jobs act Serena Sorrentino, segretaria confederale della Cgil; Andrea Lassandari, docente dell'università di Bologna; Paolo Villasmunta, responsabile Ufficio vertenze legali della Cgil di Bari; Vincenzo Bavaro, docente dell'università A. Moro di Bari, Cristina Alessi, docente dell'università di Bologna; Nicola Caroppo, avvocato del Foro di Bari; Luigi Pazienza, magistrato del tribunale di Bari; Vito Leccese, docente dell'università A. Moro di Bari; Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil di Bari, Roberto Voza, docente dell'università A. Moro di Bari.
 
"A seguito della promulgazione dei decreti attuativi, vi è stata una forte campagna pubblicitaria, da parte dell’attuale Governo, per comunicare come questa riformulazione sostanziale del diritto del lavoro porterà, in tempi relativamente brevi, un incremento della buona occupazione, eliminando per le imprese qualsiasi ostacolo o pretesto ad assumere", sostiene la Cgil di Bari.
 
"Tuttavia, al di là delle dichiarazioni incoraggianti, i due decreti producono un verticale abbassamento del livello dei diritti, per quanto attiene la tutela del licenziamento, che anche se illegittimo non darà luogo a un reintegro, ma solo a un indennizzo crescente con l'anzianità, tranne nei casi di licenziamento discriminatorio o in pochi casi di disciplinare. Dunque, se da un lato si è rottamato l’articolo 18, la moltitudine di contratti precari è rimasta tale e precarietà e ricattabilità sono state estese e non ridotte", prosegue il sindacato.
 
"Se a questo, si aggiungono i danni prodotti dalla riforma dell’articolo 92 del Codice di procedura civile, che ha previsto come eccezionale la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, con il risultato che già oggi stiamo avendo la sistematica condanna alle spese dei lavoratori, anche con importi che a volte superano il valore della causa stessa, si capisce bene come questo insieme di modifiche metta in grave pericolo i lavoratori e il loro diritto sancito dalla Costituzione a far valere i propri diritti anche in giudizio", aggiunge l'organizzazione dei lavoratori barese.
 
"Abbiamo, pertanto, la necessità di comprendere quali sono gli effetti reali di questa ennesima riforma del lavoro, andando oltre le frasi ad effetto, e valutando se è una svolta epocale nella lotta alla precarietà, come affermato da questa compagine governativa, oppure un'ulteriore spallata ai diritti dei lavoratori. Di questo, discuteremo domani, a partire dalle ore 9.30, nell’aula A. Moro dell’università di Bari", conclude la nota sindacale.