La dirigenza di Iol-Seat pagine gialle ha inviato in queste ore le lettere di cassa integrazione a zero ora per molti lavoratori. È quanto si apprende da una nota del sindacato, dopo l'interruzione della trattativa al ministero dello Sviluppo.

La sede romana, nei piani aziendali, "verrà drammaticamente ridimensionata con la messa in cassa integrazione di 83 lavoratori su 106 e ai dipendenti coinvolti è stato inibito l'accesso ai sistemi aziendali. Se qualcuno in azienda immagina di usare questi metodi per costringere i lavoratori ad accettare un accordo iniquo si sbaglia di grosso. La Cgil in tutte le sue articolazioni difenderà ogni singolo posto di lavoro". Così il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Michele Azzola, e il segretario generale della Slc Cgil di Roma e del Lazio, Riccardo Saccone.

"Con amarezza - aggiungono i sindacalisti - dobbiamo constatare come un altro (l'ennesimo) pezzo di storia dell'imprenditoria italiana venga svenduta a soggetti che sembrano più interessati alla finanza che allo sviluppo dell'occupazione. Altro che impresa 4.0: qui siamo di fronte a dinamiche drammaticamente vecchie che hanno ferito a morte pezzi gloriosi dell'industria nazionale. È chiara la tendenza delle imprese ad abbandonare questa regione per concentrarsi nel nord del paese. Invitiamo dunque il Comune di Roma e la Regione Lazio a un lavoro di squadra per scongiurare la perdita di ulteriori pezzi del nostro sistema produttivo e industriale", concludono.

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