Oggi (3 dicembre), nell’ambito dello stato d’agitazione del personale Ispra proclamato dalla Flc Cgil per la difficile situazione in cui versa l'istituto, in particolare per quanto riguarda il precariato, presso la sede centrale di via Brancati a Roma, si è tenuta un’assemblea-presidio, che ha visto una nutrita presenza di lavoratori e lavoratrici dell’ente e cui hanno partecipato, oltre alla rappresentanza sindacale aziendale della categoria, anche Paola Agnello Modica, segretaria confederale della Cgil, e Salvo Merlo della segreteria nazionale Flc Cgil. E’ quanto si apprende in una nota della Flc Cgil.

Secondo i lavoratori e le lavoratrici e secondo la Cgil, si legge nella nota, “la gravità della situazione discende dalle modalità con cui il governo, nell’estate del 2008, ha istituito per decreto legge l’ente Ispra, nato dalla soppressione dell’ex Apat, dell’Icram e dell’Infs, disponendone il contestuale commissariamento”. A oltre un anno dall'istituzione, l’Ispra si trova ancora oggi, prosegue la nota, “nell’attesa che siano definiti per decreto interministeriale i regolamenti che possono assicurare, insieme alla fuoriuscita dalla fase di commissariamento, il ritorno graduale a una situazione di normalità tale da assicurare il rispetto delle rilevanti funzioni che l’ente è chiamato a svolgere nel campo della ricerca e del controllo ambientale”. Tali funzioni rischiano oggi, sottolinea il comunicato, “di essere compromesse dalle difficoltà sinora incontrate, in un quadro aggravato anche dai pesanti tagli imposti dal governo”.

Nei prossimi giorni, aggiunge la nota, “oltre ai 170 contratti di collaborazione già allontanati a giugno, scadranno i contratti di altri 145 lavoratori altamente specializzati che non hanno ancora ricevuto alcuna assicurazione per il loro mantenimento in servizio. E' necessario e urgente trovare soluzioni adeguate per assicurare condizioni di normalità all'Ispra, a partire dalla necessità di garantire la continuità della prestazione lavorativa dei precari a rischio di licenziamento”.

Ciò richiede, conclude la nota, “una piena assunzione di responsabilità da parte del team commissariale e, soprattutto, da parte del ministero vigilante e del governo. A partire dalla predisposizione della prossima legge finanziaria”. Tappa importante della mobilitazione sarà lo sciopero dell’11 dicembre di tutto il pubblico impiego e la relativa manifestazione nazionale.