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Dopo il dolore e i primi messaggi di cordoglio, i sindacati tornano oggi sul doppio infortunio mortale avvenuto alla Ecb Company di Treviglio (Bergamo) che è costato la vita, nel giorno di Pasqua, a due lavoratori, Giambattista Gatti e Giuseppe Legnani: “Siamo pronti, insieme a Cgil, Cisl e Uil, a costituirci parte civile nel processo”, hanno annunciato poco fa Martina Dini della Flai Cgil e Giovanni Locatelli di Fai Cisl provinciali. “Nel giorno dei funerali delle due vittime, quando la data verrà fissata, proclameremo un’ora di sciopero in solidarietà e di denuncia, e per permettere a tutti i colleghi di partecipare alle esequie”. Intanto, per domani 14 aprile, è stata organizzata un’assemblea dalle ore 11 alle 12, all’interno dell’azienda.
“In questo 2018 sono già troppe le morti sul lavoro e gli infortuni gravi invalidanti accaduti nella nostra provincia. Chiediamo che il Protocollo appena firmato in Prefettura entri subito in vigore e, nel coinvolgere tutti i soggetti, subisca un’accelerazione e produca effetti prima possibile – tornano a ripetere i sindacali –. Non ci potremo mai definire un paese civile mentre contiamo anche solo un morto sul lavoro".
Intanto il dipartimento di Prevenzione e sicurezza ambienti di Lavoro dell’Ats di Bergamo ha annunciato una riunione straordinaria fissata per mercoledì 11 aprile dalle ore 10.00 alle ore 12.00 presso l'aula Morelli nella sede Ats di Via Borgo Palazzo 130.
Con le due vittime di Treviglio, salgono a 151 i morti sul lavoro in Italia dall’inizio dell’anno (nel primo trimestre del 2017 erano stati, invece, 113). Si tratta del quattordicesimo infortunio mortale in Lombardia da inizio 2018, senza contare gli infortuni in itinere, come nel caso delle tre donne morte nell’incidente ferroviario di Pioltello. La situazione nazionale non è certo migliore, con i due operai morti nell’esplosione di una cisterna a Livorno, i pompieri morti in servizio in Sicilia, l’incidente mortale a Bologna subito da un operaio durante i lavori di adeguamento della linea aerea.