"Mentre l’Italia brucia nelle regioni del Centro e del Sud, mietendo vittime e ingenti danni, l’Italia del Nord viene colpita da violenti nubifragi. Un paese in emergenza continua, con i Vigili del fuoco, da soli, in prima linea ormai da oltre un anno, ma senza che il Parlamento sembri accorgersene". È quanto si legge in una nota della Funzione Pubblica Cgil Vigili del fuoco: "Da tempo chiediamo che sia dichiarato lo stato di emergenza per assicurare il giusto impegno di risorse nella lotta agli incendi e alle calamità che si stanno susseguendo. Nel silenzio generale della politica, gli operatori, ormai stremati, assicurano il loro prezioso intervento nonostante la scarsità di uomini e mezzi sia sotto gli occhi di tutti. Professionisti del soccorso sottoposti a turni massacranti, scarsamente retribuiti e privi di idonee tutele. Adesso basta. È giunto il tempo delle risposte, delle assunzioni, dell’impegno di risorse per i temporanei, del rinnovo dei contratti".

La Fp Cgil Vigili del fuoco richiama il Parlamento alle proprie responsabilità: "Meritiamo una risposta puntuale e urgente, in grado di rispondere ai bisogni di un Corpo che, ormai da tempo, oltre a svolgere egregiamente i propri compiti, sta rispondendo a quel bisogno di soccorso e di salvaguardia del territorio che talune Regioni non hanno saputo garantire". Quanto ai fatti di Ragusa, nella nota si legge: "Siamo gente onesta che sa garantirsi anche di fronte a contaminazioni esterne, come dimostra ciò che è accaduto in Sicilia. Un fatto criminale che coinvolge 14 falsi volontari, prontamente rilevato e bloccato dalle strutture permanenti dei Vigili del fuoco, tanto che i criminali sono stati bloccati. Ora saranno gli organi competenti a stabilire la gravità dei reati".

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Da sempre il sindacato chiede investimenti occupazionali per contrastare una forma di precariato, impropriamente definito volontariato, pagato a prestazione e che, come dimostra questo caso, per propria natura si presta a tendenze delittuose. Secondo i calcoli "la formula corretta dovrebbe prevedere circa 40 mila addetti permanenti, con un'integrazione che poggia, per una questione di prossimità, su un volontariato puro, no profit, e localizzato nelle zone in cui i tempi d’intervento risultano eccessivi. Dopo tanto tempo perso è giunto il tempo di risposte puntuali, professionalmente sostenute e capaci di garantire la tenuta del Corpo, prive di interessi e influenze di difficile valutazione. Tocca alla politica assumersi questa responsabilità, per il bene dei cittadini", conclude la nota.