Il piano ambientale illustrato oggi 14 novembre da Arcelor Mittal, in coerenza con il Dpcm del 30 settembre scorso, presenta due grossi limiti. È questo il giudizio della Fiom dopo la presentazione avvenuta presso la sede del ministero dello Sviluppo economico da parte della nuova proprietà Am Investco, la società controllata da ArcelorMittal che sta acquisendo il gruppo siderurgico. 

"Il primo è il mancato ricorso alla conferenza dei servizi con tutti i soggetti che hanno presentato osservazioni al piano ambientale – tra i quali Arpa Puglia, Legambiente, Fiom e Cgil – che nei fatti ha portato al non accoglimento delle osservazioni rilevanti presentate. Il secondo è il mancato inserimento nel piano ambientale della valutazione del danno sanitario, peraltro previsto dalla legge regionale, che deve essere valutato dall'Arpa Puglia, dalle Asl delle aree a rischio ambientale e dall'Ares. Danno sanitario peraltro previsto dall'Aia precedente", attacca Francesca Re David, segretaria generale dei meccanici della Cgil.

Il confronto tra Am InvestCo, organizzazioni sindacali  e governo è stato aggiornato al prossimo 28 novembre quando si parlerà, al mattino, di piano industriale e, nel pomeriggio, di piano ambientale. In quell'occasione, aggiunge Re David, "come Fiom ci riserviamo di esprimere una nostra valutazione di merito riguardo il complesso del piano".

L'incontro sarà preceduto, il 27 novembre, da una riunione con i commissari straordinari sui processi di ambientalizzazione ancora nelle loro competenze, attraverso l'utilizzo del miliardo e duecento milioni confiscati dalla Magistratura.

Il piano ambientale, secondo quanto riportano le agenzie di stampa, prevede l’investimento di 300 milioni presso i parchi minerali (compresa la copertura di parchi primari), 190 milioni per le cokerie (destinati, ad esempio, a rivestimenti refrattari, miglioramento dell'aspirazione dei fumi e nuove torri di spegnimento), 172 milioni per vari lavori di bonifica (tra cui rimozione dell'amianto e gestione dei residui storici), 167 milioni per il trattamento delle acque reflue, 128 milioni per la copertura dei nastri trasportatori e degli edifici, 40 milioni per il piano di aggiornamento del sistema antincendio, 35 milioni per il rivestimento dei precipitatori elettrostatici per la depolverazione primaria presso l'impianto di agglomerazione, 30 milioni per l'area Grf e la desolforazione delle acciaierie.