“Da lungo tempo diciamo che la siderurgia è un settore strategico per il nostro paese, che non si può perderla, e quindi questa è un'ottima ragione per prevedere un intervento pubblico”. Lo ha detto il segretario
generale della Cgil, Susanna Camusso, che ha partecipato a Taranto ad un'assemblea dei lavoratori Ilva in fabbrica. Camusso – riferisce l’Ansa - ha spiegato che lo Stato “deve farsi carico della continuità e della qualità produttiva, intendendo sia la continuità del lavoro, sia la continuità dell'intervento ai fini della salute dei lavoratori e della città”.

“Vorremmo essere innanzitutto interlocutori di questo processo – ha detto ancora Camusso - capire di cosa si stia discutendo concretamente e della necessità che l'intervento pubblico sia vero, quindi remuneri anche il Paese e non sia semplicemente un modo per accollarsi le difficoltà per venderla al primo offerente”.

"Siamo stati i primi a porre la questione dell'intervento pubblico quando non ne parlava nessuno - ha rivendicato Camusso - Abbiamo detto allora che, qualora non ci fossero state prospettive convincenti per l'Ilva, piani seri e investimenti di rilancio e di risanamento ambientale credibili, si sarebbe dovuta prendere in considerazione la possibilità di un intervento dello Stato, considerata l'importanza che la siderurgia ha per il nostro sistema industriale. Adesso ci si incammina su questa strada. E' positivo - ha aggiunto - però vogliamo vedere come, in che modo, con quali misure concrete".

Anche Maurizio Landini, segretario della Fiom Cgil, ha sottolineato in un’intervista a Repubblica l’opportunità di un intervento dello Stato su Ilva. “Ritengo che Renzi dica una cosa giusta – ha detto - Siamo di fronte alla necessità di salvare un pezzo decisivo del sistema industriale italiano. Ed è importante che si pensi a un intervento pubblico".

“Ora è indispensabile mettere in campo un'operazione strategica che non può portare - sia chiaro - a una riedizione del 'modello Alitalia'. Questa volta – ha aggiunto il sindacalista - serve un'operazione vera di politica industriale. Non si può pensare di scaricare ancora i debiti di una società su tutta la collettività per regalare agli stranieri di turno un' impresa strategica”.

E per Landini non esiste il rischio che l’intervento del governo si scontri con le regole europee che vietano gli aiuti di Stato: "L'industria pubblica esiste in Francia come in Germania. Qui si tratta di salvare un'industria strategica. Anche la nostra Costituzione prevede l'intervento pubblico nell'economia. Poche storie! Non se ne esce fuori senza una vera strategia di politica industriale”.