Un’ampia sala, piena di tavoli. Intorno decine e decine di persone provenienti da ogni angolo d’Italia che discutono, si confrontano, raccontano le loro esperienze. È così che si è presentato il variegato mondo della formazione della Cgil oggi, 9 ottobre, a Bologna nei locali dello Spazio espositivo Fico, per il primo Festival della formazione sindacale.  

Tra improvvisazioni, spettacoli, proiezioni e giochi, da questo esperimento unico nel suo genere emerge l’immagine di un sindacato che cerca di migliorarsi e, attraverso la formazione, di adeguarsi ai tempi che cambiano. Le storie che i formatori si raccontano e mettono in condivisione, infatti, sono tra le più diverse. Si va dall’esperienza trentennale di formazione della Cgil Lombardia, all’esordio assoluto del sindacato calabrese, che ha recentemente presentato “La Cgil suona la campanella”, un progetto per portare le lotte dei lavoratori nelle scuole superiori di Catanzaro. Alcuni territori, in realtà, hanno alle spalle un’attività già molto consolidata, come a Modena dove “fare formazione non è difficile, perché si è investito molto in questo campo – spiega la responsabile Barbara Borghi -. Così si istruiscono i delegati non appena eletti, per spiegargli da subito cos’è la Cgil e cosa il sindacato si aspetta da loro”.

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Lo stesso vale per alcune federazioni sindacali, come nel caso dell’attività della Fondazione Metes, nata già nel 2004 per i delegati della Flai, e che qui porta in dote un importante contributo per l’analisi del fabbisogno della formazione sindacale. “Soprattutto per i dirigenti, che hanno agende fitte e si avvicinano con difficoltà a questi temi”, chiarisce il direttore generale Claudia Cesarini. A Bologna sono stati presentati anche alcuni esperimenti molto particolari, come nel caso della Fiom Belluno, che ha messo in piedi un corso sulla tragedia del Vajont portando fisicamente i suoi delegati sulla diga, “per capire come è nata questa tragedia a 55 anni dall’accaduto, mettendo in connessione quello che è successo, con ciò che accade oggi e che potrebbe succedere in futuro”. C’erano anche gli studenti medi che, insieme all’Udu, hanno esposto un gioco da tavola sulla storia del sindacato e dei movimenti studenteschi, “uno strumento per avvicinare i militanti, soprattutto i più giovani su temi di cui molto spesso non sono perfettamente consapevoli.”

Per Cristiana Ricci, responsabile della formazione della Cgil Genova e Liguria, “è importantissimo sapere quello che fanno gli altri, e quello che si può fare insieme. Questa giornata e il coordinamento nazionale sono nati proprio per farci incontrare e magari dare una mano ai territori che fanno più fatica in questo campo. Per lo stesso motivo è nata anche la Fad, la formazione e distanza della Cgil nazionale, la quale attraverso il web diffonde video-lezioni e materiali agli iscritti su vari temi. “Uno strumento per orientarsi in un mondo del lavoro in continuo cambiamento, e che vede i diritti dei lavoratori sempre più sotto attacco”, racconta Lorenzo Fassina, responsabile dell’Ufficio giuridico e vertenze della Cgil nazionale.

Daltronde, spiega ancora Simona Marchi della Fondazione Di Vittorio, “i sindacalisti sono sempre presi da altre urgenze, e distrarli dalle lotte quotidiane, alle volte, non è molto semplice. Ma la formazione può aiutare moltissimo, perché può trasformare le fiamme delle battaglie per il lavoro e i diritti nel cristallo della memoria e della cultura organizzativa. Serve a governare la complessità e portare a sistema”.  

“Questa sala rappresenta un sistema per mettere in connessione centinaia di persone sparse su tutto il territorio italiano – ha detto in apertura dei lavori Nino Baseotto, segretario confederale della Cgil -. La nostra volontà è creare una rete tra i formatori senza calare le decisioni dall’alto, ma cercando di creare connessioni concrete. La formazione sindacale sta acquistando un ruolo sempre più decisivo nel mondo del lavoro e all’interno della nostra organizzazione. Il progetto dovrà trovare un nuovo impulso nel prossimo congresso di Bari, perché la formazione è un valore fondamentale e abbiamo necessità di incontrare e di incontrarci, di conoscerci per conoscere”.