Nell’incontro che si è tenuto ieri in Assolombarda, Ibm ha formalizzato l’avvio di una nuova procedura di mobilità: 285 licenziamenti di cui circa 170 nel sito di Segrate.

"Siamo alla terza tornata di licenziamenti nel giro di un anno e mezzo – denuncia la Fiom di Milano –, nonostante il gruppo, sia a livello nazionale che internazionale, continui a realizzare utili di tutto rispetto. A decidere degli ennesimi esuberi, tanto per cambiare, sono stati gli azionisti, che non si curano d’altro che dei propri profitti immediati, ma una prassi di questo tipo la dice lunga sulla capacità di gestire il presente e progettare il futuro del gruppo dirigente aziendale, che anziché investire in innovazione e nella formazione dei lavoratori, cede ai voleri di chi, presumibilmente, neppure conosce l’impresa".

Per il 26 novembre, è stato fissato un nuovo incontro tra Ibm, sindacati e rappresentanti dei lavoratori, e saranno proprio questi ultimi, nelle assemblee convocate nei prossimi giorni (nel sito di Segrate per venerdì 21) a decidere come articolare le forme di mobilitazione.