Sindaci e amministratori locali in piazza. Succede oggi a Milano dve i primi cittadini d'Italia scendono per le strade con fasce tricolori e gonfaloni contro "gli ingenti tagli ai trasferimenti, ormai ripetuti e crescenti, la perdita delle risorse derivanti dai dati del gettito Imu, l'assoggettamento dei piccoli Comuni alle regole del patto di stabilità e all'obbligo delle gestioni associate delle funzioni fondamentali". 

Il sit-in, indetto dall'Anci nei giorni scorsi, è a Piazza Santa Maria delle Grazie. "Abbiamo già espresso al Governo ed al Parlamento queste forti preoccupazioni - spiega il presidente Graziano Delrio - ma ad oggi non registriamo alcuna concreta apertura in tal senso. Come comparto Comuni abbiamo già dato, i tagli sopportati negli ultimi anni sono evidenti e a tutti noti, come la riduzione consistente della spesa complessiva". "Non possiamo andare oltre, non possiamo permettere che i nostri Comuni si trovino nelle condizioni di non poter rispondere più in alcun modo ai bisogni dei cittadini, conclude.

La manifestazione “diventa un ultimatum” all'esecutivo Monti che, per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ha avuto “poco attenzione” verso gli enti locali. "Chiediamo che si cambi questo patto di stabilità assurdo che strangola gli enti locali e in particolare i comuni - ha detto Pisapia -, che l'Imu venga restituita ai comuni e che si rispettino gli enti locali perché sono più vicini ai bisogni dei cittadini". "Non serve una politica solo ragionieristica", ha proseguito nella sua critica al governo. "c'é poca attenzione da parte dell'esecutivo e quindi la manifestazione di oggi diventa un ultimatum - ha detto il sindaco -. E' vero che Monti non aveva mai promesso niente ma si era aperto un dialogo e adesso si deve fare un passo avanti. Mi vien da dire, se non ora quando?".

Non so se il governo ci voglia commissariare tutti e voglia tornare a una forma di centralismo così esasperato da togliere i sindaci e sostituirli con podestà", ha commentato Attilio Fontana, presidente di Anci Lombardia. "Se non riusciamo a ottenere qualcosa oggi - ha aggiunto - il futuro dei comuni è segnato perché la sensazione è che vogliano toglierci quel poco di autonomia che ci è rimasta". “Molti Comuni rischiano nel 2013 il default o di non poter dare servizi essenziali ai cittadini",afferma invece il primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno. "Il decreto sulla spending review ha come titolo una cosa che suona come beffa 'Provvedimenti per il contenimento della spesa a invarianza dell'offerta dei servizi'. Questa è una beffa, l'invarianza dei servizi è diventata irrealistica". Cosi invece il sindaco di Torino, Piero Fassino.

Poi la minaccia. Fontana, nel suo intervento alla manifestazione in corso a Milano, lo dice chiaro e tondo: "È un momento preoccupante, siamo pronti a restituire il tricolore e ad aprire una trattativa. Ci saranno 20 giorni per discutere" con il governo, ha detto aggiungendo: "Siamo l'ultima rappresentanza di democrazia in un paese dove è stata dimenticata. Se non avremo risposte concrete ci dimetteremo". Una delegazione dei sindaci è infine arrivata in Prefettura per un incontro con il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda.