"Per Roma": Cgil, Cisl e Uil hanno presentato oggi (9/5) –  alla vigilia di elezioni amministrative dall’esito molto incerto – le loro proposte per far ripartire un pezzo  importante del paese a partire da lavoro, infrastrutture e servizi. Alla presenza dei tre segretari generali nazionali (Camusso, Furlan e Barbagallo) e territoriali (Di Berardino, Terrinoni e Civica), sono stati illustrati i risultati di una ricerca ed elaborazione realizzata insieme a Rur, la Rete Urbana delle rappresentanze.  All’iniziativa di studio e analisi, significativamente intitolata “Per Roma”, ha preso parte anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e hanno portato la loro testimonianza i lavoratori di Almaviva a rischio licenziamento.

Fotogallery, di S.Caleo

Non basta essere una grande città. Il vantaggio delle grandi aree metropolitane non consiste solo nelle loro dimensioni, ma soprattutto nella capacità di valorizzare il capitale umano, di promuovere l’innovazione e di integrare diverse culture. Roma, negli ultimi anni, ha avuto difficoltà a rinnovarsi per poter fronteggiare le sfide proposte dal nuovo contesto globale. Da qui derivano molte delle attuali criticità”, così si legge nel report “Strategie e proposte per Roma” e illustrato da Giuseppe Roma, presidente di Rur.

Negli ultimi anni, in particolare, Roma ha registrato un pesante impoverimento del suo tessuto produttivo: “Fra il 2001 e il 2008 il valore aggiunto della Città Metropolitana è cresciuto, in termini reali, del 9,6%, mentre fra 2008 e 2013, e non solo per la crisi internazionale, si è ridotto del 6,3%”. Il risultato è una stagnazione dell’occupazione, visto che, si legge ancora nella ricerca, “nell’ultimo decennio (2005-2015), nonostante gli occupati della Città Metropolitana di Roma siano aumentati da 1.566 mlia a 1.771 mila, il tasso d’occupazione si è mantenuto pressoché costante attorno al 60%, con un aumento di quello femminile (anche in relazione al lavoro di cura e assistenza domestica, e al fabbisogno d’integrazione del reddito familiare) e una leggera riduzione di quello maschile”.

Rilevante è stato l’effetto di prolungamento del periodo lavorativo. “Infatti, nella fascia 55-64 si è passati dal 38,2% di occupati del 2005 al 56,7% del 2015, mentre il tasso di occupazione giovanile è sceso da 21,7% al 12,7%. Inoltre, cresce il lavoro part-time del 46,4%, il lavoro a tempo determinato del 26,7% (dati riferiti a periodo ante Jobs Act), mentre sale al 15,8% l’occupazione di persone d’origine straniere, che per il 42,5% lavorano presso famiglie”.

In questi anni di crisi, è stato anche messo duramente alla prova il tessuto sociale connettivo, a cominciare dall’ampia insoddisfazione della generalità dei romani per l’attuale stato dei servizi (70% insoddisfatti per la mobilità rispetto al 14% di Londra, 21% di Parigi, 16% di Berlino, 28% di Madrid)” e, soprattutto, dalle gravi diseguaglianze, a iniziare da quelle economiche, che si registrano nella città e tra le varie zone urbane.

Come uscire da questa situazione sospesa tra stagnazione e declino? I sindacati indicano cinque linee strategiche. Che sono, in estrema sintesi: puntare su innovazione e apertura internazionale indispensabile per irrobustire il tessuto imprenditoriale high-tech; promuovere la rigenerazione urbana attraverso il massimo contenimento nel consumo di suolo, la riqualificazione urbanistica, la riqualificazione diffusa e la smart rurality; modernizzare il sistema di accoglienza turistico-culturale; incentivare l’efficienza della macchina pubblica con una maggiore responsabilizzazione dei municipi, la riforma delle aziende di servizi locali e una semplificazione procedurale; integrare il welfare locale in modo da conservare i livelli di protezione e promozione sociale anche in presenza di una domanda crescente, attraverso un miglior utilizzo delle risorse impiegate dai cittadini e minori sprechi nell’organizzazione pubblica.

Su questo terreno di sfida, Cgil, Cisl e Uil, si legge nel rapporto, “si candidano ad avere un ruolo da protagoniste per un nuovo Patto per Roma che si doti di uno strumento permanente - Roma strategie - partecipato dall’amministrazione comunale, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali maggiormente rappresentative, che può aprirsi, su specifiche tematiche, ad ogni soggetto interessato a partecipare alla formulazione delle azioni necessarie a rivitalizzare la Città Metropolitana”.

Nuova vitalità della città a fronte della presente stagnazione. È stato questo il refrain di molti degli interventi, a cominciare da quello di Susanna Camusso, leader della Cgil: “Quello che non è mai stato fatto – ha detto – è stato vedere Roma nel  suo complesso. Non vedere Roma nel suo complesso porta a un'idea difensiva che rappresenta un ostacolo perché non si avrà mai la riorganizzazione della macchina se si difende  lo status quo: ed è proprio questo che va messo in  discussione".