Adesione superiore al 90% allo sciopero di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil indetto nelle aziende di trasporto pubblico locale del gruppo Arriva con punte di adesione del 100%. Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco le provincie coinvolte per un totale di dipendenti coinvolti che supera le 1100 unità. È quanto si apprende da una nota. Lo sciopero è il secondo indetto dalle organizzazioni da settembre ed ha ottenuto più adesioni della prima azione di sciopero.

L'iniziativa di mobilitazione, spiega il sindacato, "ha inizio a fronte delle disdette degli accordi di secondo livello e dell'indisponibilità del gruppo Arriva ad aprire una trattativa che nel cambio di normativa del contratto nazionale preservi i posti di lavoro e gli accordi di secondo livello che hanno un impatto sul l'organizzazione del lavoro e sulla qualità del servizio rivolto ai cittadini".

Una scelta compiuta dal Gruppo Arriva su tutta la Lombardia in vista delle gare per l'assegnazione del servizio di trasporto pubblico locale per abbattere i costi delle imprese del Gruppo il cui azionista è Deutsche Bahn. Una scelta che rischia di compromettere il servizio rivolto ai cittadini e contemporaneamente rischia di non mettere le aziende nelle condizioni di rispettare i contratti di servizio oggi in essere nelle diverse provincie lombarde.

"Se non vi è la garanzia dei posti di lavoro e dei livelli economici per i lavoratori significa che il Gruppo Arriva – Deutsche Bahn  vogliono mettere le mani nelle buste paga dei lavoratori attraverso il passaggio da Asstra e Anav". Le Rsu e le segreterie territoriali di Bergamo, Lecco, Brescia e Cremona, prosegue il sindacato, "si sono tutte rese disponibili, in ogni singolo tavolo aziendale, ad aprire una trattativa che garantisca il passaggio dalla normativa Asstra e Anav per tutti i lavoratori a fronte di due garanzie: il mantenimento dei posti di lavoro e il mantenimento delle attuali condizioni economiche.In ogni occasione di trattativa hanno ricevuto risposte vaghe e l’indisponibilità a firmare un accordo esigibile per tutti i lavoratori".

"Per queste ragioni rivendichiamo: L’apertura di una trattativa seria che veda le garanzie occupazionali e di reddito come premessa per il prosieguo della stessa Una trattativa che affronti i punti sopra indicati a garanzia dei lavoratori e del servizio svolto dalle imprese per gli utenti Lombardi e le istituzioni sottoscrittrici dei contratti di servizio. Una contrattazione sul welfare aziendale e sulla produttività che stabilisca criteri oggettivi e non arbitrari come avvenuto in diverse aziende del Gruppo con l’erogazione di premi individuali senza alcun criterio oggettivo", conclude.