“L'Italia si potrebbe salvare anche da sola con il suo risparmio, con la ricchezza accumulata delle famiglie. Per questo non trovo la situazione italiana difficile come taluni sostengono”, intervistato da Il Corriere della Sera, questa è l’opinione di Daniel Gros, direttore del think-tank Ceps di Bruxelles. Inoltre l'economista tedesco – laurea alla Sapienza di Roma e Phd Bundesbank e a Chicago – giudica che “il costo medio di circa 8 anni, al quale l'Italia vende il suo debito non è altissimo, non bisogna guardare soltanto ai 10 anni. Con questo il costo dell'Italia non è insopportabile. È alto, ma sopportabile soprattutto perché i costi addizionali per il governo vanno per la maggior parte nelle tasche degli italiani, che significa che c'è chi può spendere di più e chi può pagare le tasse.

“Ci vogliono i Bot people – dice ancora Gros –. Come negli anni 80 erano gli investitori che compravano i Bot e Btp saliti allora perfino al 10%. E ci si rallegrava quando arrivavano gli interessi. E con questi lo Stato si poteva rifinanziare anche se allora dall'estero nessuno investiva più nell'Italia”.

A proposito di crescita, sostiene Gros, questa “nei prossimi anni verrà dall'export. E questo va abbastanza bene. E potrebbe andare ancora meglio. Perché sulla competitività e sul fronte del costo unitario del lavoro troppo elevato c'è ancora moltissimo da fare. L'Italia è l'unico Paese del Sud Europa in cui sta aumentando la distanza dalla Germania”.