È arrivato la scorsa settimana, dopo una lunga trattativa, l’accordo tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil sul nuovo modello contrattuale e di relazioni industriali. Un accordo che, nelle considerazioni degli stessi protagonisti, apre una nuova stagione contrattuale, riconferma il ruolo autonomo ed efficace delle parti sociali e mette nero su bianco uno stop ad un eventuale intervento per legge sul salario minimo. Il testo sarà firmato ufficialmente questa settimana: il pomeriggio del 9 marzo, dopo la riunione dei rispettivi organismi delle tre organizzazioni sindacali (il 6 marzo sono convocati il comitato esecutivo della Cisl e l’esecutivo nazionale della Uil, il 9 marzo mattina il direttivo della Cgil). L'ok definitivo arriva quindi nella settimana post-voto e prima dell'eventuale nascita del nuovo governo.

Orari di lavoro, turni di notte, ferie, organizzazione dei weekend da passare in magazzino: su questi temi nelle scorse settimane sindacati e Amazon hanno deciso di ricominciare a parlarsi. Il riavvicinamento è arrivato dopo il tavolo disertato dal colosso dell'e-commerce a Piacenza, e si tratta di un nuovo percorso di dialogo nei rapporti tra la parte aziendale e le organizzazioni sindacali. La prima riunione a livello tecnico è fissata per oggi pomeriggio, lunedì 5 marzo, presso la sede della Confcommercio di Piacenza. Si inizierà dunque a discutere di organizzazione, orari, turni e ferie, cioè i temi che erano al centro della piattaforma che portò allo sciopero del Black Friday.

Dopo lo sciopero di tutto il Veneto della scorsa settimana e dopo l’ennesimo caso di morte sul lavoro, Fiom, Fim e Uilm hanno indetto uno sciopero nella sola provincia di Treviso nel settore metalmeccanico: 4 ore in uscita da tutti i turni, per oggi lunedì 5 marzo, con presidio unitario in Piazza dei Signori, sempre a Treviso, alle 18. In provincia di Treviso sono già 5 i morti sul lavoro da inizio anno, e più di 11mila le denunce di infortunio sul lavoro nel 2017. Proprio in virtù di questi dati e in seguito all’ennesima vittima oggi scioperano i metalmeccanici.

La vertenza Tim continua. Domani, 6 marzo, ci sarà la presentazione del piano industriale, poi azienda e sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil si incontreranno il 13 marzo. Lo scorso 18 gennaio l'azienda ha presentato ai sindacati il suo piano di gestione degli organici che prevede, nei prossimi tre anni, l'uscita di 6.500, e fino a 7.500, vecchi dipendenti con il conseguente ingresso di 2mila nuovi lavoratori. L'azienda ha proposto uscite volontarie concentrate nel solo 2018, cui si aggiungono esodi incentivati con 28-30 mensilità nel triennio 2018-2019-2020 per circa 2.500 persone. Da domani se ne saprà di più.

Sono almeno 400 i posti di lavoro in pericolo nelle sedi di Italiaonline (ex Seat Pagine Gialle), che fa capo alla holding lussemburghese della famiglia Sawiris. A lanciare l'allarme è stata la Slc Cgil, che teme l'annuncio imminente di una nuova ristrutturazione (quella varata a dicembre 2016 scade nel giugno prossimo). Il piano di riorganizzazione sarà approvato dal cda il 15 marzo, ma è possibile che le linee generali siano comunicate ai sindacati martedì 6 marzo, quando è convocato un incontro in Assolombarda. All'ordine del giorno ci sono infatti "l'esame della situazione aziendale" e "il processo di ristrutturazione aziendale". Il 16 marzo, inoltre, è in agenda un incontro al ministero dello Sviluppo economico.

Si tiene ancora domani, martedì 6 marzo, il primo incontro tra i sindacati del settore tessile e la nuova proprietà di La Perla, originariamente previsto per venerdì scorso. "Lo spostamento della data - spiega una nota di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil - permetterà ai nuovi proprietari della produttrice di lingerie di partecipare all'assise e prendere i primi contatti con le organizzazioni sindacali dopo il passaggio dell'azienda da Silvio Scaglia al fondo anglo-olandese Sapinda".

Invece la scorsa settimana c'è stato un presidio dei lavoratori delle Fonderie Pisano di Salerno, davanti alla sede della Regione Campania a Napoli, promosso da Cgil e Fiom Campania e Salerno. Dopo gli annunci di una possibile chiusura dello stabilimento da parte della Regione e del Comune, non una parola è stata spesa per dare un orizzonte di serenità ai lavoratori, dopo il fermo del 2016 e la riapertura a scartamento ridotto e con lo stipendio dimezzato. Al termine della manifestazione, è stato fissato un incontro che si terrà sempre domani, martedì 6 marzo, alle 10, presso palazzo Santa Lucia di Salerno, con la presidenza della giunta regionale e gli assessori. Incontro al quale il sindacato chiede sia convocata anche l'azienda.

Ancora il 6 marzo, a Siracusa, presso il Palazzo Vermexio (sala Borsellino), ore 9.00, ci sarà un'iniziativa organizzata dalla Cgil e dalla Fiom Cgil Siracusa dal titolo ‘Petrolchimico, sostenibilità e sviluppo. Curare le ferite del passato per garantirsi il futuro’. Parteciperà il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini. Landini, sempre a Siracusa, parteciperà poi a un'altra iniziativa organizzata dalla Cgil, stavolta insieme alla Flc Cgil Siracusa dal titolo ‘RSU: la fai tu’, che si terrà presso l'Aula Magna, dell' Ipsia “Calapso”, in Via di Piazza Armerina alle ore 15.30.

Sono moltissime poi le iniziative promosse anche quest'anno dalla Cgil in occasione dell'8 marzo, Giornata internazionale della donna - dedicata in questo 2018 ai 40 anni della legge 194 – e saranno diverse le occasioni di incontro e riflessione. Tra queste ricordiamo l'intesa firmata da Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil della Lombardia in favore delle donne molestate. Un accordo rivolto alle aziende associate e ai rispettivi lavoratori per sostenere concretamente le attività di assistenza alle donne vittime di violenza e molestia e che consiste in una raccolta fondi a favore di tre reti territoriali: la rete antiviolenza del Comune di Milano; la rete interistituzionale del territorio Adda Martesana “Contrasto al maltrattamento ed alla violenza di genere”; la rete sovrazonale di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni contro la violenza sulle donne. Sarà possibile aderire all'iniziativa dal 1 marzo 2018 al 10 aprile 2018 Sempre l'8 marzo, poi, è prevista anche l'assemblea delle delegate e delle pensionate della Cgil Padova dal titolo ‘Donne e diritti. A che punto siamo?’. Si terrà a Padova, nella sala della Gran Guardia, a partire dalle ore 9.30 e parteciperà la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori.

Ancora l'8 marzo, a Milano, presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in Viale Pasubio 5, ore 9.00 è prevista l'iniziativa dal titolo ‘Democrazia Minima: primo forum sul futuro della democrazia’, a cui partecipa il segretario confederale della Cgil Franco Martini.

La vertenza della Cipi di Catania approda poi, sempre giovedì 8 marzo, al ministero per lo Sviluppo economico. L'azienda leader mondiale nel settore della produzione dei gadget, nelle scorse settimane, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo. I sindacati hanno annunciato che non lasceranno che un eventuale ricorso a manodopera esterna impoverisca di fatto il sito catanese, con il conseguente licenziamento dei lavoratori.

La vicenda dell'emergenza idrica a Palermo è anche frutto dello scaricabarile da un'istituzione all'altra, governo, città metropolitana e Regione Sicilia. Di questo si parlerà in una conferenza stampa, venerdì 9 febbraio, alle 10, presso la Cgil Palermo, in cui Cgil, Filctem, Flai e Fillea faranno il punto su crisi idrica, risorse, reti colabrodo, opere, fabbisogno idrico dei cittadini, requisizione di pozzi, situazione di sorgenti e bacini e sui gravi disagi e aumento dei costi che l'emergenza arreca ai cittadini e all'agricoltura nella provincia di Palermo.

Per la Cgil, le cause dell'emergenza a Palermo e provincia sono da ricercare nell’assenza di un governo unitario delle risorse idriche del territorio e nell’inadeguatezza della programmazione degli investimenti.

Con l’obiettivo di stimolare risposte da enti e istituzioni locali su questioni come infrastrutture, servizi, occupazione e legalità legati a “Matera capitale europea della cultura 2019”, Cgil, Cisl e Uil, insieme ad altre venti tra associazioni di Matera hanno promosso per il 10 marzo la “Marcia per la cultura e il lavoro. Il futuro della capitale europea della cultura 2019”. I sindacati denunciano ritardi e assenza di confronto sul progetto Matera 2019 e gli effetti dell’assenza di un coordinamento. “La marcia per la cultura e il lavoro – hanno detto i sindacalisti – intende lanciare un messaggio di denuncia per le gravi inadempienze e avanzare la richiesta di adoperarsi realmente e compiutamente per realizzare interventi indispensabili per garantire l’accoglienza turistica, lo sviluppo urbano, le infrastrutture e i contenitori culturali per adempiere al ruolo di Capitale europea della cultura 2019.