Gianni Forte, segretario generale della Cgil Puglia, è stato ospite stamattina di Italia Parla, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1, dove si è discusso di trivellazioni nel mar Adriatico, del caso Ilva e di Taranto, della situazione produttiva e occupazionale in generale e delle singole vertenze, di elezioni amministrative e della nuova Giunta di Michele Emiliano, della prossima conferenza di organizzazione della Cgil (ascolta il podcast integrale).

"Per quanto riguarda le trivellazioni nel mar Adriatico – ha esordito il dirigente sindacale –, ribadiamo che la scelta del governo è scellerata, per il fatto che la nostra regione già produce più energia di quella che consuma, e a livello nazionale dà un apporto notevole sia sul fronte delle energie fossili, sia su quello delle energie sostenibili. Senza dimenticare i danni e le ricadute negative che ne deriverebbero, in primis per il settore della pesca, ma anche per il valore del nostro mare, che costituisce un patrimonio inestimabile per il paesaggio e il turismo".

"Ambiente e occupazione vanno di pari passo anche a Taranto – ha proseguito l'esponente Cgil –, una città che sta soffrendo molto, non solo per il caso Ilva, dove, peraltro, si rischia il blocco dell'attività siderurgica, che comporterebbe l'avvio della vertenza più grande a livello nazionale, con oltre 30.000 lavoratori a rischio, autentica mina vagante per il Paese. Taranto vuol dire anche Teleperformance, call center con 2.000 posti di lavoro in gioco, Transhipment, la società del porto messa in liquidazione, con serie conseguenze per l'attività dello scalo, tutto il sistema degli appalti in crisi. Oltretutto, la classe dirigente locale non si è mostrata all'altezza della situazione, e c'è bisogno dell'intervento di Governo e Regione: in particolare sull'Ilva, dove vanno tutelati i cittadini, dal punto di vista dell'impatto ambientale, e i lavoratori, con il mantenimento del posto".

"Giudichiamo un segnale positivo – ha continuato Forte – la decisione di Emiliano di tenere la prima seduta d'insediamento della sua Giunta nel palazzo comunale di Taranto, che fa seguito alla sue dichiarazioni rilasciate in campagna elettorale di voler avviare un confronto con le parti sociali, perchè non si può governare da soli. Parimenti sulla riforma della scuola, ha preso una posizione diversa da quella di Renzi; sono segnali di autonomia dal governo che ci rassicurano. È un fatto importante per noi, tanto che abbiamo già sollecitato il neogovernatore, scrivendogli una lettera aperta assieme a Cisl e Uil, in continuità con la nostra manifestazione unitaria del 21 marzo scorso, dove abbiamo indicato un percorso di cambiamento per la Puglia, che dal lato dello sviluppo produttivo presenta luci e ombre: alcuni processi innovativi sono già avviati, come nei casi di Aerospazio, Mectronic medicale e tutta l'industria farmaceutica, che hanno ottenuto anche consistenti livelli di export".

"Di contro – ha osservato ancora il sindacalista –, sono ancora in gravi difficoltà edilizia, calzaturiero e mobile imbottito. Per superare la crisi, bisogna individuare un nuovo modello di sviluppo, puntando sull'ecosostenibile che valorizzi l'industria e il manifatturiero, settori da cui non si può prescindere per il rilancio. Nello stesso tempo, ci vogliono aziende che attecchiscano sul territorio e non facciano, com'è successo in passato, che si prendono gli incentivi statali e poi scappano. Insomma occorre mettere a punto un'industria sostenibile legata al territorio. In tale discorso includo anche il settore agroalimentare in costante espansione, e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e turistico".

Inoltre, Forte ha commentato l'astensionismo alle ultime elezioni amministrative e la crisi della rappresentanza, sottolineando come anche in Puglia, sia pure a macchia di leopardo tra una provincia e l'altra, "nei cittadini siano prevalsi il disincanto, la sfiducia, il malcontento e la rassegnazione verso la politica e le istituzioni. Soprattutto molti non intravvedono la possibilità del cambiamento, ed è questo l'aspetto più grave da scongiurare per il futuro".

Sfiducia e malcontento che non toccano la Cgil pugliese, assai radicata sul territorio: " È il lascito di Giuseppe Di Vittorio – ha ricordato il leader sindacale –; in nessuna parte del paese, come da noi, la Cgil ha radici così solide sul territorio. Non c'è paese o comune dove la Cgil non abbia una propria sede, che negli ultimi tempi sono letteralmente prese d'assalto dai cittadini, sempre più bisognosi di qualcuno che si prenda carico dei loro problemi. E noi siamo sempre pronti a dare una mano. È un lavoro complicato, c'è bisogno di tante risorse e capacità, ma non ci tiriamo indietro. In tale ottica, ben venga la conferenza di organizzazione, che non sarà risolutiva, ma farà da ulteriore stimolo al cambiamento al nostro interno, a reinsediarci in tutti i luoghi di lavoro. Dopo la conferenza, bisognerà vedere come caleranno a livello locale le decisioni prese sul piano nazionale".

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