La recessione spagnola sarà più profonda delle attese nel 2012 e 2013, per cui la contrazione del pil sarà rispettivamente di 1,7% e 1,2%. Lo dice il Fondo Monetario internazionale che avverte: senza nuove misure di sostegno da parte della Banca centrale europea, l'assenza di liquidità può essere il rischio maggiore che corre la Spagna. In altre parole, o l'Europa aiuterà Madrid o l'ipotesi fallimento sarà sempre più concreta.

“Di fronte alle grandi sfide su più fronti, la spinta del governo sulle riforme è stata forte” ma “le prospettive sono molto difficili”, si legge nel rapporto annuale stilato dagli esperti dell'organizzazione internazionale. Per l'Fmi la recessione “senza precedenti” in cui è piombato il paese iberico durerà almeno fino al 2014 e rappresenta una minaccia per la stabilità economica di tutta Europa.

Le misure di austerità - si legge ancora nel rapporto - provocheranno una perdita aggiuntiva di Pil dell'1%
fino al 2014 con un'ulteriore peggioramento sul fronte dell'occupazione. Alla fine, secondo il Fondo, a Madrid serviranno ancora molti anni, fino al 2017 per l'esattezza, per tornare ai livelli di Pil del 2007.