La Fiom Cgil nazionale ha annunciato oggi la morte di Sandro Bianchi. “In più di trent'anni in cui ha lavorato presso la Fiom nazionale – si legge in un comunicato del sindacato dei metalmeccanici – Sandro Bianchi è stato via via responsabile dell’Ufficio stampa, poi della formazione sindacale e poi ancora della contrattazione nel settore delle costruzioni navali, impegnando senza risparmio nella sua attività le doti di intelligenza, serietà e costanza per cui si è sempre distinto. Bianchi è stato anche presidente del Comitato centrale della Fiom”.

Nato a Rimini subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, Bianchi iniziò a lavorare come giornalista nella redazione milanese de Il Manifesto. Alla fine degli anni Settanta passò poi all’Ufficio stampa della Fiom nazionale, dove lavorò in coppia con Sesa Tatò. Nel 1984 lasciò l’Ufficio stampa per avviare una nuova fase nell’attività di formazione sindacale della Fiom, producendo materiali che aprirono una riflessione, pionieristica per il mondo sindacale, sull’innovazione connessa all’utilizzo delle tecnologie informatiche. È stato poi a lungo responsabile del settore delle costruzioni navali, seguendo con passione, in particolare, le vicende sindacali e industriali della Fincantieri e dei Nuovi Cantieri Apuania.

“Da una parte sola” è il titolo del suo libro-intervista a Pio Galli, di cui Bianchi era stato uno dei più vicini collaboratori negli anni in cui lo stesso Galli era stato segretario generale della Fiom.