E' sciopero alla Fincantieri. In questi giorni i lavoratori e le lavoratrici stanno incrociando le braccia in tutti gli stabilimenti in risposta a quelle che la Fiom nazionale in una nota definisce “provocazioni dell’azienda”. In un documento consegnato ai sindacati e al coordinamento delle rsu, infatti, secondo i metalmeccanici Cgil, la proprietà chiede di “ridurre i diritti e il salario dei lavoratori, allungare, in deroga al contratto collettivo, gli orari di lavoro e le flessibilità, aumentare i ritmi della prestazione e il controllo sui lavoratori, limitare il diritto di sciopero, allargare il lavoro in appalto e scorporare attività produttive”.

Gli scioperi sono particolarmente partecipati, fanno sapere dal sindacato, perché i lavoratori vedono minacciati “il futuro industriale dei cantieri del gruppo, le loro retribuzioni, i loro diritti, la loro sicurezza sul luogo di lavoro”. A Marghera, ad esempio, stamattina, 25 marzo, i lavoratori e degli appalti hanno scioperato per 3 ore svuotando il cantiere.Fin dall’inizio del primo turno di lavoro, operai, impiegati e tecnici, hanno incrociato le braccia presidiando tutti gli ingressi dello stabilimento e paralizzando tutte le attività produttive.

Sciopero di 2 ore, invece, a Sestri Ponente, con corteo interno alla Fincantieri. All'astensione dal lavoro, dichiarata unitariamente dai sindacati, dalle 10 alle 12, segue nel pomeriggio il presidio davanti alla direzione navale, a Genova, dalle 14.45 alle 16.45.Martedì prossimo, poi, nuovo sciopero con manifestazione nel capoluogo.

Domani, inoltre, in Provincia della Spezia, tutti i metalmeccanici si uniranno alla lotta dei dipendenti del sito del Muggiano di Fincantieri con uno sciopero di quattro ore e manifestazione. Continua intanto nel cantiere di Riva Trigoso lo stato di agitazione con il blocco del transito delle merci alla portineria.

“La Fincantieri – afferma ancora la Fiom – deve capire che una trattativa per peggiorare ancora le condizioni di lavoro non sarà possibile e che conviene a tutti, in primo luogo all’azienda, aprire un confronto vero sulla base della piattaforma sindacale approvata dalla maggioranza dei lavoratori negli stabilimenti”.

“I lavoratori – continua - si sono sempre battuti per difendere i cantieri e l’integrità del gruppo, il lavoro e i diritti di tutte le maestranze, dei diretti e di quelli degli appalti. In Fincantieri tra gli appalti c’è un concentrato di illegalità, lavoro nero, evasione fiscale e contributiva che non ha eguali in nessun altro sistema industriale italiano, un sistema che nega a migliaia di lavoratori degli appalti l’esercizio dei più elementari diritti contrattuali e di legge”.

Quindi il sindacato chiede “alle Istituzioni, al Governo Renzi, agli organi competenti, di intervenire per metterle trasparenza e in regime di legalità il sistema organizzativo Fincantieri, fondato sull' orribile pratica del sub appalto, del salario globale, troppo a lungo tollerata nei cantieri del gruppo. Sono i lavoratori a richiedere il rispetto delle leggi, della legalità contrattuale, fiscale e contributiva, in tutti i cantieri del gruppo. La Fiom respinge con forza i contenuti dei comunicati aziendali apparsi in questi giorni negli stabilimenti, veri e propri tentativi di intimidazione, fondati descrizioni che mistificano i fatti e il significato delle lotte in corso nei cantieri del gruppo. E sostiene le lotte dei lavoratori impegnati alla realizzazione gli obiettivi definiti nella piattaforma sindacale approvata a maggioranza dai lavoratori del gruppo”.