Gli ex lavoratori della Conus technology, addetti al servizio di lettura e movimentazione dei contatori gas e acqua, impiegati fino al 17 marzo scorso, stamattina hanno organizzato un presidio di protesta di fronte alla sede di Marche Multiservizi, a Pesaro, insieme ai rappresentanti di Filctem e Cgil provinciale. All'azienda è stata chiesta la continuità occupazionale per i 22 addetti e il rispetto del contratto nazionale di lavoro gas-acqua. "Va detto che queste mansioni richiedono una elevata professionalità ma, scaduto l’appalto della Conus, per questi lavoratori si è aperto un futuro d'incertezza sia occupazionale sia dal punto di vista dell’applicazione corretta del ccnl, dal momento che le ditte che si aggiudicano gli appalti non osservano la corretta applicazione dei contratti. Vogliamo denunciare il rischio della perdita del posto di lavoro per i 22 addetti e la mancanza dell’obbligo di riconfermare i lavoratori dell’appalto uscente. Con l’avvicendarsi di aziende vincitrici di appalti, spesso vengono applicati contratti di lavoro pirata, con condizioni normative  ed economiche assai inferiori a quelle precedenti”, denuncia il sindacato.

“Questo è un atto gravissimo, in particolare perché la 'Barbagli' (la ditta vincitrice dell’appalto, subentrata alla Conus technology), lavora in appalto per aziende pubbliche o in concessione. Non è ammissibile che un’azienda possa decidere di applicare un contratto firmato da sindacati non rappresentativi, e poi vincere gare d'appalto solo pagando meno i dipendenti e togliendo i diritti. Il fatto è ancor più grave, dal momento che il 22 dicembre 2015 il Comune di Pesaro, con Cgil, Cisl, Uil e tutte le associazioni di categoria, ha sottoscritto un protocollo su appalti e legalità, che non solo impegna tutte le aziende partecipate del Comune al rispetto dei vincoli lì previsti, ma contiene l'obbligo del rispetto della clausola sociale per i lavoratori in appalto e l'applicazione dei contratti nazionali di lavoro, sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative. L'appalto predisposto da Marche Multiservizi viola tutti questi vincoli. Perciò, chiediamo al sindaco d'intervenire immediatamente”, concludono Filctem e Cgil locali.