La società Dussmann Service srl, impresa della ristorazione che gestisce appalti in diverse regioni d’Italia, anche ditta appaltante delle mense operanti presso la Polizia di Stato di Genova, è stata condannata per comportamento antisindacale (art. 28 della legge 300/1970). “Una sentenza importante che ristabilisce il diritto della lavoratrice e nostra delegata a svolgere la propria attività lavorativa e sindacale sul proprio posto di lavoro” commenta il segretario della Filcams Cgil Genova Giancarlo Guarneri.

“In una fase delicata – spiega un comunicato della Filcams Genova - di rapporti sindacali, dove la società Dussmann dava, come prassi di entrata nell’appalto della Polizia di Stato genovese, trasferimenti e tagli di ore per i dipendenti, il 12 aprile 2017 la stessa Dussmann richiedeva alla Filcams Cgil di Genova il nulla-osta al trasferimento, presso la mensa della Polizia di Stato di Ventimiglia, della delegata sindacale storica di riferimento per la categoria territoriale presso l’appalto di Genova”.

Il nulla-osta venne negato, spiega Giancarlo Guarneri, segretario della Filcams Cgil Genova e responsabile del settore: “Un diniego peraltro ampiamente motivato dal ruolo svolto dalla lavoratrice, nostra rappresentanza sindacale aziendale dal 1987 e presente su quell’appalto da circa 30 anni. Ovvio è che il suo trasferimento avrebbe fortemente limitato la nostra attività sindacale, privandola del suo punto di riferimento storico”.

Ciò nonostante, il 13 aprile scorso la Dussmann comunicava alla lavoratrice e alla Rsa il trasferimento. “La Dussmann ha voluto tirare la corda” dichiara Marco Carmassi, segretario generale della Filcams Cgil Genova: “Il trasferimento della Rsa senza il nostro nulla-osta, oltre a essere un atto palesemente contro la legge, dimostra l’intenzione a impedire o limitare fortemente l’esercizio della libertà e dell’attività sindacale”.

Per questo la Filcams Cgil di Genova decide di ricorrere in sede giudiziaria all’articolo 28 (legge 300/1970) dello Statuto dei Lavoratori sottolineando che tale condotta perpetrata dalla Dussmann “fosse da reprimere onde evitare gravi precedenti in merito”. Ricorso che risulterà fondato: il 3 luglio, infatti, il Tribunale di Genova ha emesso una sentenza che accoglie in pieno le ragioni della Filcams, ordinando alla Dussmann di “rimuovere gli effetti del trasferimento” e condannandola al pagamento di tutti gli oneri previsti.