“L’incontro presso la Regione Lazio sul calo produttivo di Fca Cassino, che ha portato problemi nell’indotto e 530 lavoratori somministrati in meno nello stabilimento, ha avuto esito negativo. La Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti ha chiesto di poter effettuare una verifica per eventuali soluzioni, ma sembra sostanzialmente non sapere cosa fare e soprattutto senza strumenti per poter affrontare una crisi così grave". Lo dichiarano in una nota congiunta Fabrizio Potetti, segretario Fiom Roma e Lazio, e Donato Gatti, segretario Fiom Frosinone e Latina.

"E’ grave - proseguono i due sindacalisti - che il territorio di Cassino non sia stato inserito nelle 'aree a crisi complessa', proprio dalla Regione Lazio, strumento che sicuramente avrebbe dato un sostegno economico ai lavoratori e più tempo per poter affrontare la crisi. Forse troppo presi dalle feste con Renzi e Marchionne quando si annunciavano 1.800 assunzioni nello stabilimento, si è dato per scontato, sbagliando, che non ci sarebbero stati problemi sul territorio".

I lavoratori del Lazio "pagano una visione liberista dei rappresentanti istituzionali che, di fronte alle difficoltà delle imprese, avendo incentrato tutte sulle aziende le politiche industriali e del lavoro, oggi non sanno cosa fare. Insieme alle lavoratrici e ai lavoratori di Fca e dell’indotto che stanno pagando un prezzo enorme da quest’ultima crisi, costruiremo le iniziative necessarie per smuovere la Regione e non solo", proseguono i due dirigenti Fiom, e chiedono che "le tante risorse dei cittadini spese per sostenere lo stabilimento di Cassino" inducano "la Regione Lazio a battere un colpo e pretendere da Fca chiarezza sulle prospettive dei lavoratori diretti e dell’indotto e impegni concreti per i lavoratori messi fuori dallo stabilimento".

"Anche questa crisi - concludono Potetti e Gatti - dimostra il sostanziale fallimento di tutte le misure previste dal Jobs Act, che lascia i lavoratori senza tutele, le aziende con un potere enorme e con miliardi di soldi pubblici utilizzati per creare occupazione solo temporanea e precaria”.