Expo Milano 2015 ha finalmente aperto i battenti. Nonostante i ritardi e le inchieste, l’evento è partito grazie al Lavoro. Si guardi il sito internet di Expo, alla voce contrattazione, nella sezione dedicata al personale di “amministrazione trasparente”, per comprendere come e quanto la rappresentanza del lavoro si è messa a disposizione di un evento giudicato utile e importante per il paese.

Significativamente già il primo protocollo di Cgil Cisl Uil con il Comune di Milano e la società Expo, del 21 luglio 2009, titolava “l’impegno comune nei confronti di salute, sicurezza sul lavoro, innovazione tecnologica, trasparenza, contrattazione e contrasto delle infiltrazioni mafiose nell’ambito dell’evento Expo Milano 2015”. Impegno continuo, perché proprio dai grandi eventi cercano di trarre vantaggio speculatori e criminalità.

Il Lavoro ha aderito subito a Expo. Per il tema che è di sicuro e condiviso valore. “Nutrire il pianeta, energia per la vita” interroga sullo squilibrio delle risorse naturali e alimentari disponibili. La diseguaglianza tra un sud del mondo sempre più grande e un nord diventato ancora più vorace nella crisi. L’economia sostenibile.

Ma l’adesione del Lavoro a Expo è per un evento che rappresenti realmente un formidabile volano di sviluppo.

Per questo Expo non vede indifferente il Lavoro. Per questo il lavoro non si estrania e non si fa estraniare da Expo. Il mondo del lavoro è interessato alla migliore riuscita dei sei mesi di Expo ma ancor di più a ciò che sarà dopo. Sei mesi passano in fretta se ci si fa abbagliare dalle luci della fiera senza provare a sperimentare e riflettere su come mettere a sistema soluzioni e proposte di lavoro per l’immediato futuro. Bene fa la CGIL a sollecitare autorità e istituzioni, locali e non. Lo farà ancora il 25 maggio.

* Segretario generale Fp Cgil Lombardia